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Sarroch: i cittadini chiedono informazioni sulla qualità dell’aria al Comune dopo le evidenti emissioni dell’ultimo periodo

Immagine di repertorio

Fumi persistenti, odori maleodoranti e riversamenti in mare. Eventi registrati dai cittadini di Sarroch dall’inizio dell’anno nei pressi dell’agglomerato petrolchimico della Saras. Eventi che, dopo varie iniziative di sensibilizzazione, hanno spinto l’associazione Salva il Mare a chiedere in maniera formale al comune la possibilità di accedere ai dati ambientali dell’ultimo periodo.

«Da inizio anno abbiamo monitorato le emissioni, spesso prolungate, della raffineria. – spiega Gesuino Mura presidente dell’associazione Salva il Mare – E abbiamo postato sulla nostra pagina Facebook le immagini dei vari riversamenti». Quello che chiedono i cittadini di Sarroch e i responsabili dell’Associazione dunque è un report ufficiale sui numeri della qualità dell’aria. «Troppo spesso – continua Gesuino Mura – abbiamo ricevuto rassicurazioni e conferme che andava tutto bene. Anche nell’ultima assemblea comunale sull’ambiente. Ma nessuno ci ha mai permesso di accedere ai dati ambientali in maniera completa».

All’associazione Salva il Mare interessa sopratutto ricevere maggiori informazioni sulla famosa e dibattuta stazione mobile per il rilevamento della qualità dell’aria. Un sistema di verifica comprato con i  soldi pubblici e al momento di proprietà del comune di Sarroch, che in passato è stato messo in discussione da una video inchiesta della trasmissione Le Iene. «Noi – dice il presidente Mura – vorremo sapere il modello, la marca e i dati matricolari della centralina di proprietà pubblica. Conoscere le varie revisioni che ha subito. Conoscere il piano di utilizzo di tale centralina, nonché sapere qual è il personale tecnico preposto e la sua remunerazione». Ma l’aspetto più importante per l’associazione Salva il Mare è un altro ancora: «Vorremo sapere quali sono le sostanze rilevabili dai macchinari e quali sono le soglie d’allarme. E soprattutto capire se i disservizi mostrati in passato sono stati risolti definitivamente (dalla trasmissione Le Iene si evinceva che in caso di presenza elevata di agenti inquinanti non scattava nessun allarme e non veniva effettuata nessuna azione a riguardo ndr.)».

L’ultimo evento di forti miasmi proveniente dal centro petrolchimico Saras è stato registrato il sei aprile. E il nove dello stesso mese lo stesso sindaco di Sarroch, Salvatore Mattana, ha tranquillizzato i cittadini con una nota sul sito del comune: «Buongiorno, informiamo i cittadini che abbiamo segnalato alla Saras che nell’abitato si avverte un odore di H2s (acido solfidrico, dal caratteristico odore di uova marce ndr) proveniente dall’agglomerato industriale che crea disagio ai cittadini richiedendo interventi immediati per fare cessare il disagio. Il sindaco». A riguardo di questo caso l’associazione Salva il Mare chiede di poter accedere al documento con il quale il sindaco ha avvertito l’azienda e conoscere quali comunicazioni fatte al Prefetto di Cagliari e alla Procura della Repubblica in occasione di simili eventi che hanno suscitato le proteste della popolazione.

«Qui a Sarroch tutto sembra un paradosso. – conclude Mura – C’è una stazione mobile per la qualità dell’aria ma non funziona o non si hanno molte informazioni a riguardo. Intanto sempre più persone si ammalano o muoiono per tumori e leucemie. Non può essere questo il prezzo da pagare per dei posti di lavoro in più».

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