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AAA location per matrimoni cercasi: Comune di Quartu alla ricerca di spazi

La bella stagione è alle porte e a Quartu si apre la caccia a nuove location matrimoniali, nell’ottica di un’azione più ampia volta a incentivare e favorire la consacrazione a città turistica. Che strizza l’occhio a un turismo forse sottovalutato, ossia quello matrimoniale. Da qui la decisione di mettere online una call per chiunque sia in possesso della titolarità relativamente a “luoghi privati come spiagge o parchi, strutture ricettive o edifici aperti al pubblico con pregio storico, architettonico, ambientale o artistico, presenti nel nostro territorio, con particolare riferimento alle case campidanesi, molto caratteristiche a Quartu”, da adibire secondo un comodato d’uso gratuito a “luoghi in cui poter celebrare matrimoni e unioni civili”. Non un provvedimento originale, comunque, che risulta nient’altro l’attuazione di quanto disposto dal parere di Stato n. 196 del 22 gennaio 2014.

La manifestazione d’interesse, aperta negli scorsi giorni, lascia tempo a tutti gli interessati fino alle ore 14 del 30 aprile. «Mi ha colpito in passato il grido d’appello lanciato da diversi wedding planner, secondo i quali c’è necessità di una maggiore collaborazione da parte degli amministratori locali – sottolinea il Sindaco Stefano Delunas. Da parte mia c’è sicuramente l’assoluta volontà». In città, intanto, le prime polemiche. «Ma non sarebbe stato più semplice», si chiede Alberto Grimaldi, quartese ed esponente del movimento locale Cittadini e Palazzo, perplesso soprattutto in merito agli oneri richiesti ai concessionari «regolamentare la trasferta del sindaco o suo delegato, istituendo magari una tariffa in favore del Comune a seconda dell’autorità celebrante e della distanza dalla casa comunale?». Continua Gimaldi: «Approvate le regole via a capofitto con l’avviso pubblico, senza tuttavia domandarsi prima quali siano le location che i quartesi o i turisti gradirebbero. E, scontando la grave ignoranza di non conoscere neanche il proprio territorio in termini storici, artistici, culturali o ambientali ancorché di privati, si impegnano comunque risorse economiche per predisporre un regolamento, per retribuire un consiglio comunale riunito appositamente, per pagare un dirigente che predisponga un avviso che appare senza capo né coda».

Un regolamento, quello citato da Grimaldi, consultabile online, che sancisce i requisiti necessari per la partecipazione. Lo spazio concesso deve avere infatti una superficie pari a non meno di 25 mq, deve essere utilizzato esclusivamente per la celebrazione per tutta la durata della stessa e garantire l’accesso alle persone diversamente abili. Ancora, sancisce che “le spese di registrazione o quant’altro necessario relativamente al contratto di comodato saranno a totale carico del privato ai sensi di legge”. Privato che dovrà anche “impegnarsi a promuovere turisticamente il Comune mediante alcune azioni quali la distribuzione di locandine inerenti eventi istituzionali sul territorio”. Infine, come precisato nell’avviso, gli allestimenti al di fuori di quello proposto dal comodante saranno oggetto di accordo tra il comodante ed i nubendi ai quali, comunque, non potrà essere richiesto alcun corrispettivo per l’uso dello spazio concesso per la sola celebrazione del rito, attrezzato come proposto nella presente manifestazione di interesse. Una delibera prossima, invece, servirà a individuare i luoghi appartenenti al patrimonio comunale in vista di una loro successiva messa a disposizione.

 

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