Site icon cagliari.vistanet.it

Alla scoperta del football integrato: a Putzu Idu normodotati e disabili corrono insieme dietro a un pallone

FOOTBALL INTEGRATO

di Stefano Cabras

Il calcio si sa, unisce. Unisce tutti, chi lo ama, chi non lo ama, perfino chi lo detesta. Unisce i colori, le fedi e le religioni. Prendi una palla e buttala in mezzo a un campo, in una spiaggia, in mezzo alla strada. Metti due asciugamani per terra e usali come pali delle porte. E tutto si spegne. O meglio, tutto si accende. Passione e divertimento, agonismo e competizione. Si, il calcio unisce, eccome se lo fa. Calcio maschile, calcio femminile, calcetto o calcio a 5, calcio misto. Nell’ultimo decennio, grazie alla costante evoluzione dell’integrazione e alla notevole crescita delle strutture, il calcio è diventato uno sport seguito e praticato anche dai ragazzi diversamente abili. E allora, perché non giocare tutti quanti insieme a questo meraviglioso sport?

I primi ad arrivarci provengono però da un altro sport, più precisamente dal Basket. Nasce così il baskin, vale a dire basket integrato. Giocatori normodotati misti a giocatori con disabilità. Tutti insieme, nello stesso campo, uomini e donne, a rincorrere lo stesso pallone. Un’idea poi trasferita anche nel mondo del calcio, grazie anche al supporto dello CSEN, (centro sportivo di educazione nazionale), che da così vita alla prima associazione di football integrato. Nascono in Europa e nel Nord Italia le prime squadre, per poi arrivare fino alla nostra Sardegna. E noi Sardi si sa, o le cose le facciamo in grande oppure proprio non le facciamo. Siamo nel Luglio 2017, e dopo una full immersion di due giorni a Stintino, alla presenza dello staff CSEN Sardegna (centro sportivo di educazione nazionale) al completo capitanata da Francesco Corgiolu, viene presentato per la prima volta questo meraviglioso progetto nella nostra Isola.

L’impatto che gli addetti ai lavori dimostrano verso questa nuova iniziativa è da subito strepitosa, e da qui nasce l’idea di creare, a differenza del resto d’Italia, un vero e proprio campionato. Sono sei le società che accolgono con entusiasmo questa novità, con la provincia di Oristano a far da padrone con ben tre squadre iscritte.

Il regolamento di gioco e tutto da scoprire: ha le basi del classico regolamento da calcio a 5, ma consente a tutti i partecipanti di giocare al pari delle proprie possibilità. Si gioca con quattro porte, identificate come porte laterali e porte di fondo. Ogni squadra schiera quindi due portieri. Sono tre le categorie di giocatori ammessi, e a ognuno di essi viene affidato un numero corrispondente il valore della sua categoria. Giocatore normodotato con competenze di calcio a 5, (categoria 5), giocatore normodotato senza competenze di calcio a 5 (categoria 4) e, ovviamente, giocatore con disabilità (categoria 3). Giocando appunto al pari delle proprie opportunità, il regolamento permette ai giocatori numeri 3 di poter contrastare qualsiasi avversario e poter segnare in qualsiasi porta. I giocatori numeri 4 possono contrastare soltanto i giocatori di pari categoria o superiori, mentre i numeri 5 possono contrastarsi soltanto tra loro. Le regole sono tante e variano tra loro, premiando talvolta le gesta di un giocatore di categoria 3. Ad esempio, un goal segnato da un giocatore di categoria 3 nelle porte di fondo vale sempre doppio.

Incuriositi da questo bizzarro regolamento, abbiamo fatto una chiacchierata con Luigi Piludu, allenatore-giocatore della società “Sporty Evarestiana”, creata con i ragazzi della comunità Evarestiana di Putzu Idu, attiva da quasi un secolo nel campo assistenziale. Luigi, oltre che allenatore-giocatore, è anche educatore: «Quando siamo venuti a conoscenza di questa nuova disciplina abbiamo subito pensato facesse al caso dei nostri ragazzi -spiega Luigi- Ci sono persone con evidenti patologie cognitive ma che hanno comunque le stesse passioni di qualsiasi altro coetaneo. Quando abbiamo fatto questa proposta, i ragazzi stessi l’hanno accolta con grande gioia. Potersi confrontare con degli avversari, vivere e sentire l’agonismo aiuta tanto a crescere, oltre che essere un ottimo strumento di socializzazione». In merito al comitato organizzativo, mister Piludu elogia l’operato di Francesco Corgiolu e di tutti gli addetti ai lavori: «È doveroso fare un grandissimo ringraziamento a chi, con estremo entusiasmo, ha portato tutto questo nella nostra Isola. Lo CSEN è stato molto presente e ci ha dato gli strumenti giusti per poter cominciare questo bellissimo cammino, fornendoci la formazione necessaria per farci crescere ulteriormente. Francesco è il miglior rappresentante per la nostra regione, una persona che ha davvero a cuore le problematiche che strutture come le nostre affrontano; Questa iniziativa premia la pazienza che noi educatori mettiamo nel nostro lavoro ma soprattutto consente ai ragazzi di potersi divertire, di trovare un diversivo a delle giornate talvolta monotone, di potersi misurare tra loro all’insegna di lealtà e sportività. Questa disciplina ha reso ancor più piene le loro vite. Il mio pensiero va anche all’organo tecnico Giuseppe Trovato, sempre presente durante tutto lo svolgimento del campionato, purtroppo scomparso di recente per un male incurabile a soli 40 anni. Ricordo la sua grande disponibilità in quella calda full immersion del Luglio scorso».

 Guarda la gallery
 Football integrato 8  

Per quanto riguarda il campionato, Luigi non nasconde la sua felicità per aver vinto il titolo insieme ai suoi ragazzi.  «È stato davvero bellissimo. Il gol decisivo, quello che valeva doppio, l’ha realizzato il mitico Mondino, colonna portante della nostra struttura, essendo cresciuto li fin dai primi anni 90. La nostra forza è il gruppo, anche perché siamo l’unica società che schiera tra le sue file tutti ragazzi che abitano all’interno della struttura 365 giorni l’anno. Educatori e Ospiti della struttura che giocano insieme a pallone, come una grande famiglia quale ci sentiamo di essere, ci rende ancora più uniti».

Archiviata la prima stagione, lo “Sporty” si proietta al futuro, pensando già all’imminente inizio del secondo campionato. «Stiamo crescendo come organizzazione. -continua Luigi- rispetto al resto d’Italia, dove ancora non è stato ufficializzato nessun campionato, noi ci apprestiamo ad affrontare già il secondo. La grandissima novità è che si terranno, con molta probabilità a fine 2018, i primi campionati europei di football integrato qui in Sardegna, precisamente a Sennori. Noi per poterci arrivare dobbiamo vincere anche questo secondo campionato, o altrimenti fare uno spareggio con la squadra che al termine di questa stagione si piazzerà per prima. Questi campionati europei porteranno comunque luce su questa disciplina e soprattutto daranno il giusto riconoscimento a tutti i ragazzi che con tantissima passione parteciperanno».

Il calcio unisce, lo sport in tutto il suo insieme lo fa. E quando tutti rincorrono lo stesso pallone senza distinzioni, quando tutti si affrontano e gareggiano al pari delle proprie possibilità, quando dopo la partita si fa festa senza guardare chi ha vinto e chi ha perso, quando anche i meno fortunati riescono a provare gioia, passione e allegria, significa che lo sport ha vinto ancora una volta.

Exit mobile version