Site icon cagliari.vistanet.it

L’orobanche, il parassita che sta minacciando le coltivazioni di fave del Medio Campidano

L’orobanche, il parassita che sta minacciando le coltivazioni di fave del Medio Campidano.

 

A Samassi e Serrenti dove la produzione di fave è diffusissima la pianta è molto temuta: si tratta di una fanerogama annuale, parassita obbligata in quanto priva di clorofilla, il cui ciclo vitale dipende totalmente dal suo ospite. Non potendo svolgere la fotosintesi clorofilliana e mancando di un vero e proprio apparato radicale deve assumere necessariamente sostanze elaborate e acqua dalla pianta ospite che parassitizza.

Un infestante che rischia di far scomparire prodotti come la fava. La questione sarà portata all’assessorato all’Agricoltura perché l’orobanche potrebbe creare seri problemi alle coltivazioni. L’altro nome con cui viene indicata è “Lupo delle Fave”, pianta che non tutti i coltivatori conoscono bene.

Fave e pisello oltre a essere commestibili e apprezzati, fertilizzano il terreno. La lotta contro questo parassita radicale, che sottrae elementi nutritivi alla pianta soprattutto nella fase del proprio sviluppo ipogeo, è molto difficile. Avere l’orobanche in un campo, specie se in eccesso, equivale a una disgrazia, occorre estirparle ancora giovani prima che fioriscano e facciano il seme. Un tempo si davano ai maiali, che ne sono ghiottissimi e molti chef ultimamente le propongono fritte.

Exit mobile version