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Mare sardo ceduto alla Francia: il centrodestra italiano insorge contro Gentiloni

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Centrodestra italiano infuriato contro il trattato tra l’Italia e la Francia che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 25 marzo, che stabilisce la cessione alla Francia di importanti acque italiane al largo della Sardegna.

È la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a sollevare il polverone contro il Governo uscente riprendendo le accuse mosse nei giorni scorsi dal deputato di Unidos Mauro Pili.

«Il Governo Gentiloni – attacca la Meloni – sta tentando con un ultimo ignobile colpo di coda di regalare alla Francia parte delle nostre acque territoriali e con queste alcuni ricchissimi giacimenti di petrolio scoperti al largo della Sardegna. Si tratta della conseguenza diretta di un folle trattato firmato da Gentiloni nel 2015 quando era ministro degli Esteri e che Fratelli d’Italia aveva contestato anche all’epoca. Un accordo senza senso che penalizza l’Italia e le cui motivazioni sono incomprensibili. Gentiloni non si azzardi a questa operazione e blocchi prima del 25 marzo, come previsto dal Trattato di Caen, la cessione delle nostre acque territoriali. Fratelli d’Italia non farà sconti su questa operazione dai contorni torbidi». Giorgia Meloni invoca «l’immediato intervento del Presidente della Repubblica Mattarella» annunciando «fin da ora azioni durissime in ogni sede. Non permetteremo che venga regalata l’Italia».

A fare da eco a Giorgia Meloni, anche la deputata Daniela Santanchè: «Inspiegabilmente Gentiloni nel 2015 ha stipulato un accordo per cedere alla Francia nostre acque territoriali con giacimenti di petrolio sottostanti, in prossimita’ della Sardegna. Chiediamo un immediato intervento per Presidente Mattarella affinché fermi Gentiloni che deve dare spiegazioni immediate all’Italia su questa torbida operazione».

Durissimo anche Roberto Calderoli, della Lega. «Non possiamo regalare alla Francia, sulla base di un trattato mai ratificato dal Parlamento italiano – spiega il senatore del Carroccio – un’importante porzione di acque territoriali in Liguria e Sardegna, tratti di mari ricchissimi di fauna ittica, fondamentali per la nostra pesca, e fondali marini ricchissimi di idrocarburi con giacimenti molto promettenti, capaci di fornire nel giro di pochi anni decine di miliardi di metri cubi di gas e centinaia di milioni di barili di petrolio. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che nel 2015 da ministro degli Esteri del Governo Renzi aveva sciaguratamente sottoscritto quell’accordo con la Francia, sulla base di una maggioranza politica di centrosinistra che non esiste più in Parlamento e nel Paese, ora intervenga subito e interrompa la procedura per l’entrata in vigore, il 25 marzo, degli effetti di questo trattato. Gentiloni intervenga subito con Parigi diversamente considereremo anche l’ipotesi di farlo rispondere del danno erariale causato all’Italia regalando alla Francia decine di miliardi tra fauna ittica e idrocarburi».

 

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