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8 marzo, crisi nera per le mimose. Per i fiorai calo delle vendite e guadagni in crollo. Dito puntato contro gli ambulanti: «Ci rovinano il mercato»

8 marzo,  crisi nera per le mimose. Per i fiorai calo delle vendite e guadagni in crollo. Dito puntato contro gli ambulanti: «Ci rovinano il mercato».

A Cagliari si comprano sempre meno fiori e per giunta, quando lo si fa, in “piccole dosi”. È l’effetto della crisi economica che non  risparmia nemmeno questo settore e costringe anche i più romantici a guardare il portafoglio ancor prima del cuore della donna.

Finiti, dunque, i tempi dello sfarzo floreale: meglio puntare su semplici mazzolini che, sebbene facciano buona figura, non fanno comunque molta cassa. Lo confermano i fiorai delle botteghe del centro cittadino:«Tutti noi sentiamo la crisi», dichiara la romana Paola Lopez della Millefiori di via Millelire, «da 40 anni sono nel commercio e se prima il cliente spendeva anche centomila lire, ora punta al risparmio». Dello stesso parere anche Angelo Curreli di via Enrico Pessina, da 28 anni nel settore: «Cerchiamo di andare avanti, ma la crisi morde tutti. I più venduti sono le fresie, i tulipani, le rose, ma tutto in “piccole dosi”. Ora basta il pensierino». Un crollo delle vendite dovuto non solo alla scarsa disponibilità finanziaria della gente, ma anche alle spese di gestione delle attività e alla tassazione alle stelle. Se poi ci si aggiunge pure la concorrenza in nero, che in ogni dove propone mazzetti a prezzi stracciati, il risultato è il disastro: «Noi siamo professionisti, diamo i materiali più belli, ma gli ambulanti, extracomunitari e non, ci rovinano il mercato».

Un pensiero non lontano da quella di Maria Greca Siddi, dal ’67 a Stampace e da quindici anni nella fioreria di via Azuni: «Per noi le tasse sono molto alte. Per gli ambulanti invece, a destra e sinistra, quello che si guadagna è tutto pulito». Fiorai sempre più disperati quindi e nemmeno si può fare affidamento alle feste, come quella dell’8 marzo, per rifarsi dei magri guadagni di tutto l’anno: «Quest’anno è andata malino. Nei tempi passati ero abituata a comprare dai fornitori anche venti scatole di mimose, ora solamente pacchetti. Tanto le persone puntano solamente al simbolo», conferma la signora Lopez.  Pensiero comune anche  a Curreli: La vendita delle mimose, che abbiamo dovuto fare arrivare da Sanremo, non è andata come gli altri anni. Abbiamo venduto, sì, ma piccoli mazzi economici, abbinati tra l’altro ad altri fiori». Situazione disperata invece quella della signora Siddi che registra uno sconfortante zero nella vendita del caratteristico fiore giallo: «Dai fornitori ne ho comprato sei mazzi per due scatole. Guardi lei quante ne sono rimasti». (Gianmarco Cossu)

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