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Politiche 2018. Tagliando antifrode e dintorni: quello che gli elettori non sanno del Rosatellum bis

Elezioni voto

Sono due le novità che di certo, in queste sempre più vicine elezioni politiche, faranno storcere il naso a non pochi elettori. Anzitutto l’obbligo, per i presidenti di seggio, di impedire ai votanti di inserire personalmente la scheda nell’urna. E, forse ancor di più, la presenza del tagliando antifrode, ben poco raccontato all’elettorato e, c’è da scommetterci, causa di quelle che questa domenica saranno le più accese discussioni nei seggi di tutta Italia.

Ma cos’è, quindi, il tagliando antifrode? Nella pratica si tratterà di un bollino, fornito in forma di bobina adesiva ai presidenti di seggio e recante ciascuno un codice alfanumerico seriale, che l’elettore troverà attaccato in ciascuna delle proprie schede (una per la Camera e la seconda, quella per il Senato, fornita a tutti gli elettori di almeno 25 anni d’età). All’atto della consegna della scheda all’elettore il presidente di seggio si occuperà quindi di segnalare sul registro, accanto al nome del votante, il codice riportato sulla scheda, per poi staccare il bollino corrispondente e conservarlo insieme agli altri tagliandi già votati una volta terminata l’operazione di voto. Se la scheda riconsegnata non dovesse quindi recare il tagliando, o riportare un codice differente o ancora mancare di uno qualsiasi degli altri elementi distintivi della scheda (quale timbro e firma) vedrà quindi inevitabilmente annullarsi il proprio voto.

Qual’è, però, lo scopo del tagliando? Nelle intenzioni del legislatore quello di evitare i brogli e lo spettro delle schede pre-votare, impedendo che l’elettore sostituisca la scheda all’interno della cabina. Un sistema che, quantomeno si spera, ridurrà drasticamente le possibilità di voti di scambio ma, indubbiamente, rallenterà non poco le operazioni di voto e lascerà perplessi non pochi elettori, ben poco formati dal Governo in merito a una novità finora passata in sordina, ma che andrà a debuttare nel  contesto di una legge elettorale già decisamente complicata. 

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