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Autore di meravigliosi e imponenti murales, Davide Pils artista social, ma non sui social, ci mostra la sua arte

Autore di meravigliosi e imponenti murales, Davide Pils artista social, ma non sui social, ci mostra la sua arte

Ad Assemini sono sempre più numerosi i muri che ospitano le sue incredibili opere d’arte, dipinti estremamente realistici, i cui personaggi sembrano emergere dalle pareti grazie all’effetto tridimensionale, quasi volessero uscire dal quadro e andare in giro per il paese. Anche i privati cominciano ad apprezzare l’idea di una facciata decorata dal talento di Pils.

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 I murales di Pils ad Assemini 12  

Ha 32 anni, tanti capelli, un forte senso dell’ironia e un indiscutibile talento. Si chiama Davide, con lo pseudonimo Pils, come testimonia la sua foto con la Panada, è di Assemini e qui lo conoscono e lo apprezzano tutti. Dal momento che realizza opere imponenti che richiedono lunghi periodi di lavorazione, ogni volta che inizia un nuovo murales intorno a lui si raduna una piccola comunità di persone che non sono semplici curiosi, ma amici, estimatori che qualche volta finiscono per diventare collaboratori. Come quando stava realizzando per il progetto Innamor’art del Comune, il magnifico murales di 65 metri ispirato a Escher: era in ritardo perché in un opera tanto impegnativa i tempi non sono calcolabili con assoluta precisione e così per terminarlo si è avvalso dell’aiuto di questo gruppo social in carne e ossa. Ovviamente Davide su Facebook è presente, ma come se stesso, non un immagine patinata, costruita per apparire, magari avvolta nel mistero di un’identità sconosciuta.

Nel suo profilo sono le opere a parlare per lui, oltre a qualche battuta in sardo, come lui stesso ha raccontato: «Non ha senso apparire diversi da ciò che si è, preferisco essere spontaneo, parlare di me come artista attraverso il mio mio lavoro». Dopo il Liceo Artistico e l’Accademia delle belle arti di Bologna, Davide si è trattenuto altri 4 anni nel capoluogo Emiliano, poi è tornato ad Assemini per concentrarsi esclusivamente sul suo lavoro, nel frattempo un’incursione a Londra per fare qualche altra esperienza artistica. Non solo murales, ma anche dipinti su tela e disegni nel suo curriculum e serrande di esercizi commerciali decorate con con colori vividi che attraggono inevitabilmente lo sguardo ammirato dei passanti. Davide ha in cantiere, e quando lo dice indica la sua testa, alcuni murales che realizzerà a breve ed è procinto di ripartire anche con  la seconda parte del progetto Innamor’art, spiega perché ama il suo lavoro: «Per me non è determinante avere carta bianca, mi piace anche lavorare con i committenti che avanzano richieste precise perché ogni nuova opera è come un nuovo viaggio, mi piace sperimentare, cimentarmi in nuove sfide». Quindi lo rivedremo presto all’opera, col suo laboratorio mobile: un carrello del supermercato dove tiene tutto il materiale che gli occorre, la sua bici e l’immancabile community di persone reali, niente di virtuale, che si raduna intorno a lui ogni volta inizia un nuovo lavoro. (Dalila)

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