Site icon cagliari.vistanet.it

ReLegalized, l’intervista al regista Francesco Bussalai: “Uno spauracchio che diventa legale”

 

Francesco Bussalai, filmmaker ed economista nuorese classe ’65, durante la sua permanenza in Oregon, negli USA, si interessa all’argomento della legalizzazione, in quel periodo tema caldo del panorama socioculturale americano. Intraprende così un viaggio che affronta il tema della ri-legalizzazione della cannabis, raccontando nel suo documentario ReLegalized non solo il percorso del proibizionismo scatenato da Richard Nixon negli anni Settanta, ma sopratutto storie di vita quotidiana osservate da diversi punti di vista, coltivatori, pazienti e medici.

Chi è Francesco Bussalai?

(Ride) Uno che da due anni a questa parte fa il regista documentarista per scelta, e che prima ha lavorato come economista nella Regione Sardegna.

“ReLegalized”, di cosa parla a grandi linee il suo documentario?

È un viaggio che ho fatto negli Stati Uniti tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 e racconta quello che sta succedendo negli USA dal punto di vista della legalizzazione della cannabis. In Oregon, dove ho girato la maggior parte, in California, in Colorado è legale l’uso medico da circa vent’anni, e negli ultimi anni hanno legalizzato anche l’uso ricreativo. ReLegalized racconta quello che succede in questo mondo. Quello che è stato sempre uno spauracchio diventa legale.

Clark Tippin, coltivatore di cannabis.

Cosa l’ha spinta a trattare questo tema?

Durante un mio viaggio negli Stati Uniti ho notato che la legalizzazione fosse il fatto più grosso che stesse capitando sia dal punto di vista economico, che medico e sociale. Economico visto il business che ha creato occupazione, medico perchè negli Usa ci sono circa un milione e mezzo di persone che oggi usano regolarmente la marijuana con prescrizione medica, e sociale perché circa la metà degli arresti e dei processi in tutto il mondo sono legati al proibizionismo contro la droga.

Quali sono i veri pro? Quali sono le malattie o i sintomi delle stesse che vengono curati con la cannabis?

Le malattie trattate con la cannabis sono decine e decine, a partire dalla Sclerosi Multipla, l’unica malattia per la quale viene riconosciuto il trattamento in Italia e Europa da diversi anni. In Italia infatti esistono dei preparati a base di cannabis che hanno costi eccessivi in rapporto all’uso annuale. Un esempio è il Sativex, l’unico medicinale legale in Italia, il quale costo ammonta a circa 8mila euro l’anno, troppo per una pianta che potrebbe essere coltivata in casa. Nel film, a tal proposito, racconta la sua storia Forrest, un bambino che per fermare le convulsioni da epilessia utilizza delle gocce di estratto di cannabis, unico trattamento adeguato alle sue necessità.  A differenza dell’Italia negli Stati Uniti sono davvero tante le malattie per le quali viene utilizzata.

Pensa che in Italia sia possibile un cambiamento nel futuro prossimo?

Diciamo che le cose sono già cambiate, nel senso che l’uso medico è legale dal 2007. Legale significa che è vero che viene riconosciuto solo un farmaco per una particolare malattia, ma lo è altrettanto che, se un medico lo ritiene utile, può prescrivere la cannabis acquistabile in farmacia. È complicatissimo farlo però legalmente si può, quindi si tratterebbe di avere una regolamentazione che in questo momento è molto più complicata rispetto a quella per gli oppiacei. Dal punto di vista ricreativo, è già legale la cosiddetta Cannabis Light con bassissimi contenuti di Thc, assolutamente indistinguibile da quella ad alti contenuti dello stesso. La legalizzazione credo che nei fatti avverrà molto presto. Secondo me, piuttosto, è importante fare attenzione alla direzione che prenderà la legalizzazione.

Quali sono le impressioni e i giudizi del pubblico sulla legalizzazione e cosa spera di ottenere tramite il suo progetto?

In Italia ci sono due tipi di pubblico, un pubblico informato e un pubblico un po’ meno informato. Nessuno mi sembra particolarmente spaventato dalla legalizzazione ma c’è ancora molto da discutere su quelli che sono i pregiudizi. Il film vuol essere anche quello c’è anche un excursus storico per capire anche come si arriva al proibizionismo è qual’è il senso di esso, che non è certo solo quello di salvare la salute delle persone. Io racconto delle storie per cui ognuno ne trarrà le sue conclusioni.

Ha un obiettivo da portare a termine?

Sono ancora impegnato con la distribuzione del film sia qui che negli Stati Uniti. Appunto il 19 di febbraio uscirà On Demand sul mio canale Vimeo, quindi lo si potrà acquistare a un prezzo molto ridotto e vederlo direttamente da casa.

Exit mobile version