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Gli danno un rigore che non c’è e lui lo sbaglia apposta: intervista ad Alessio Ambu, 12 anni, e già un esempio di fair play

Alessio Ambu

Alessio Ambu

Non tutto è marcio ciò che ruota intorno al pallone. Nello scombinato mondo del calcio, tra giocatori che simulano e vendono le partite, c’è infatti chi ancora porta in alto i valori dell’onestà e della lealtà. Di questa meritevole categoria fa sicuramente parte Alessio Ambu, giovane centrocampista del Sant’Elena, che domenica scorsa, si è reso protagonista di un bellissimo gesto di sportività: incaricato di tirare un calcio di rigore assegnato ingiustamente alla sua squadra, Alessio ha deciso di sbagliare di proposito il penalty, consegnando la sfera al portiere avversario.

La vicenda, che, nello spazio di due giorni, ha fatto il giro di tutta la Sardegna, si è verificata, sul risultato di 0-1, durante l’incontro della categoria “Giovanissimi” tra la formazione quartese e i padroni di casa del “Gigi Riva”.

«Il rigore non c’era e così, dopo aver parlato con i compagni, ho pensato di non segnare. Il mister mi ha dato l’ok e io ho sbagliato», racconta con disarmante semplicità ai microfoni di Vistanet il giovane giocatore del Sant’Elena.

Dodici anni e una faccia pulita e simpatica, Alessio gioca a pallone da quando era poco più che un lattante, simpatizza per Cristiano Ronaldo e ha un sogno nel cassetto: arrivare più in alto possibile nella sua carriera di calciatore. Intanto, per il momento, grazie ai saggi consigli del suo bravo allenatore Cristian Dessì, insieme ai suoi compagni, può accontentarsi di essere un esempio di fair play. Scusate se è poco…

 

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