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Cagliari, a Bologna è mancato l’istinto killer: persi due punti importanti in trasferta

Se Diego Lopez chiedeva una prova confortante ai suoi ragazzi, l’ha avuta. Le sconfitte con Inter e Pordenone avrebbero potuto sfiduciare il Cagliari, costringerlo ad una gara in apnea contro una delle squadre più in forma delle ultime giornate ed invece il pareggio del Dall’Ara ha il bel sapore di una prestazione positiva. È mancata la personalità opportuna per chiudere il discorso, segno che in fase avanzata manca ancora l’istinto killer degli attaccanti.

La vivacità dei rossoblù ha incantato da subito, Padoin da un lato e Faragò dall’altro hanno saputo trovare gli spazi adeguati per crossare in favore delle punte e degli inserimenti dei centrocampisti. In particolare Artur Ionita è sembrato galvanizzato dal premio di miglior giocatore moldavo e finalmente si è scrollato di dosso i limiti difensivi e offensivi che l’han condizionato in questo primo scorcio di campionato mostrando le migliori qualità del suo carniere: aggressività sui portatori di palla e innesti continui al momento giusto nel punto giusto sui servizi di Niccolò Barella o le sponde di Leonardo Pavoletti. Quest’ultimo è stato protagonista iniziale dell’azione del gol: recupero su un distratto De Maio, quindi il servizio di Faragò per un Joao Pedro al quinto gol in campionato.

Ma ancora una volta l’ex bomber di Genoa e Napoli ha dovuto lottare da solo contro i difensori avversari, ha fallito qualche stop e non è stato servito accuratamente dai compagni. E lo stesso Ionita ha fallito una occasione decisiva, chiusa dalla straordinaria parata di Mirante; Joao Pedro e Simone Padoin hanno tirato fuori da buona posizione: insomma, sono state sprecate delle opportunità che avrebbero concesso ai rossoblù di Lopez di tornare in Sardegna con tre punti. Invece in classifica ce n’é finito uno solo, complice anche l’infortunio di Rafael che ha permesso a Mattia Destro di concludere l’assalto prolungato del Bologna. Rispetto a Udine dunque i cagliaritani hanno peccato di coraggio e presunzione, ma hanno imparato una lezione che sarà utile nelle prossime gare con Sampdoria e Fiorentina.

 

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