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Arresti in Catalogna, Libe.r.u: “L’Europa avvalla la repressione spagnola”

Le drammatiche vicende della Catalogna rimbalzano prepotentemente in Sardegna. Ad intervenire con sdegno sulle recenti iniziative della magistratura spagnola è Libe.r.u.

«Apprendiamo con enorme sconcerto e indignazione la notizia del mandato d’arresto per sette ministri catalani ordinato dall’Audiencia Nacional di Madrid», scrive il segretario del partito indipendentista sardo Pier Franco Devias.

I destinatari del provvedimento repressivo sono il vicepresidente Oriol Junqueras e i ministri Jordi Turull (Presidenza), Josep Rull (Territorio), Meritxell Borras (Governo), Raul Romeva (Esteri), Carles Mundò (Giustizia), Dolors Bassa (Lavoro) e Joaquim Forn (Interno), i quali stamattina sono comparsi davanti all’Audiencia avvalendosi del silenzio.

Le accuse nei loro confronti sono di ribellione, sedizione e malversazione, per aver organizzato e sostenuto il referendum del primo ottobre scorso e per aver preso parte alla dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna lo scorso 27 ottobre.

Per il Presidente Carles Puigdemont e per altri quattro consiglieri e ministri, tutti attualmente in Belgio, la Procura ha richiesto il mandato d’arresto europeo a cui ha aggiunto una multa da sei milioni e duecentomila euro.
A questi arresti, e a quelli probabilmente imminenti, si devono aggiungere anche quelli del 17 ottobre ai danni di Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, rappresentanti della ANC e di Omnium, associazioni culturali indipendentiste che contano centinaia di migliaia di iscritti in tutta la Catalogna.

«L’ondata repressiva di cui si sta macchiando la Spagna per soffocare la nascente Repubblica di Catalogna, -si legge ancora nel documento – è costantemente supportata dalle massime istituzioni UE e dalla quasi totalità degli esponenti politici degli Stati membri. Appare incredibile la contraddittorietà tra quelli che sono i principi costantemente enunciati da questi governanti e la pratica concreta».

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