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Lo sapevate? All’interno del Castello di San Michele sorgeva una chiesa bizantina (PHOTOGALLERY)

Il Castello di San Michele, situato in cima all’omonimo colle, a 120 metri d’altezza sul livello del mare, venne edificato inglobando tra le sue mura una chiesetta bizantina. I recenti lavori di restauro hanno portato alla luce nella cortina muraria del lato occidentale due porte affiancate, con arco a tutto sesto (visibili all’interno e all’esterno del castello) che hanno fatto pensare ai resti di una chiesa, probabilmente divisa in due navate, risalente a questo periodo.

Le fonti storiche raccontano che sulla sommità del colle di San Michele si trovasse un monastero vittorino dedicato all’Arcangelo Michele. Il Castello di San Michele ha origini molto antiche: nel 1089 il Castello fu donato dal giudice Torchitorio I ai monaci di San Vittore di Marsiglia che controllavano il commercio del sale, oltre a numerose chiese e conventi nel giudicato di Cagliari. Nel periodo giudicale ebbe funzione di difesa del centro di Santa Igia, dove risiedeva il giudice.

Nel 1327, dopo la conquista catalana di Cagliari, il castello fu concesso a Berengario Carroz. Succcessivamente alla caduta del Giudicato di Arborea, la funzione difensiva diventò secondaria. Fu allora, nel periodo in cui era feudatario il conte Giacomo Carroz, che il castello diventò una delle più lussuose residenze della Sardegna.

L’edificio ha forma quadrangolare con tre torri angolari raccordate da cortine murarie. È circondato da un fossato scavato nella roccia. Dopo la morte di donna Violante Carroz, contessa di Quirra e contessa di Cagliari, detta dai cagliaritani “la sanguinaria”, si estinse la dinastia dei Carroz e nel 1511 il castello di San Michele passò in eredità ai Centelles. Con loro cessò di essere dimora signorile e fu ceduto al demanio.

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