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Cagliari-Benevento: occhio, arrivano “Le Streghe”. E chi non vince va all'”inferno”

Diego Lopez Cagliari

Potrebbe sembrare strano parlare di retrocessione e di sfida dentro-fuori alla decima giornata di campionato. Eppure il match tra Cagliari e Benevento in programma domani sera alla Sardegna Arena è una di quelle sfide che diranno tanto sul campionato di entrambe le squadre. A contendersi i tre punti sono infatti le uniche due squadre di Serie  A ad aver esonerato il proprio allenatore.

Massimo Rastelli ha salutato Cagliari dopo la vittoria del campionato di Serie B e una tranquilla salvezza alla prima stagione in A. Marco Baroni ha guidato i giallorossi di Campania a una storica promozione nella massima serie per poi condurla al peggior inizio di campionato della storia di questa competizione. Mai nessuno aveva perso tutte le prime nove partite di Serie A. Un record che stride con il grande entusiasmo della storica promozione in Serie A e che ha portato la dirigenza sannita a chiamare al suo posto Roberto De Zerbi, una scelta che ha amplificato il malumore dei tifosi, visto che l’ex enfant prodige del Milan viene dagli acerrimi rivali del Foggia.

Eppure, nonostante questo impietoso biglietto da visita, “le streghe” – questo il soprannome del club campano – arrivano in Sardegna di notte e a ridosso di Halloween e i tifosi rossoblù temono, in gran segreto, l’effetto “dolcetto o scherzetto”. A rendere ancora più spettrale il contesto si aggiunge la maledizione della Sardegna Arena, dove il Cagliari quest’anno ha vinto solo contro il Crotone. Così, una sfida che sarà sicuramente la meno seguita dai media nazionali, diventa per il Cagliari quasi fatale e sicuramente decisiva.

Lopez sa che non può non vincere, altrimenti la Sardegna Arena potrebbe trasformarsi in un concerto di fischi. Il Benevento invece vorrebbe finalmente tornare in terra sannita con qualcosa in tasca e De Zerbi non ha alcuna intenzione di prestare il fianco a facili contestazioni. Insomma, domani alla Sardegna Arena non sarà certo una gara da giocare in punta di fioretto, ma una vera battaglia.

Il nuovo tecnico del Cagliari dovrà trasferire nei suoi un po’ della “garra” sudamericana che ha contraddistinto la sua carriera. Serviranno muscoli e velocità e bisognerà fare la partita imponendo il proprio gioco. Tra i pali torneranno esperienza e sicurezza con il rientro di Rafael e lo sfortunato Crosta – lanciato da titolare contro la Lazio in uno dei match più difficili di tutto il campionato – si accomoderà di nuovo in panchina. In difesa Lopez potrebbe confermare il trio Pisacane-Andreolli-Romagna, sulle fasce di centrocampo ancora da sciogliere i dubbi tra Miangue e Padoin a sinistra e tra Dessena e Faragò a destra. Al centro Ionita e Barella dietro Joao Pedro e davanti molto probabile il ritorno di Pavoletti da affiancare a Sau o Farias. 

Ma più che moduli e tattiche serviranno carattere, lucidità e grinta. Caratteristiche che servono sia al Cagliari che al Benevento. L’augurio è che abbia ragione il sindaco di Benevento Clemente Mastella quando dice che al Benevento servirebbe uno come Pavoletti. La fortuna è che ad avercelo è il Cagliari, la speranza è che le “streghe” non gli facciano il malocchio.

 

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