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La battaglia di Sara: compie un anno (e 27milioni di visualizzazioni) la campagna #facciamocisentire per la presenza dei sottotitoli in TV

sara gerini facciamocisentire

Una società può dirsi progredita quando si dimentica di aiutare i più deboli? Certo, il termine “debole” non è la prima parola che viene in mente se si pensa a Sara Giada Gerini. Sì, perché a conoscere questa ragazza cagliaritana nata a Carbonia, tutto verrebbe in mente tranne che sia una persona debole: nazionale di pallavolo, argento europeo, premi come miglior giocatrice di Volley e Beach Volley, campionessa di beach tennis. Una super-eroina insomma.

Ma Sara è anche una ragazza sorda, dalla nascita. E come tutte le persone nella sua condizione, deve affrontare il suo handicap in ogni momento in cui la vita glielo chiede. Con Sara però anche le difficoltà della vita  devono fare i conti. Sara è determinata, è una guerriera che non si piange addosso, non fa la vittima. Combatte, e la sua battaglia ha compiuto un anno.

La battaglia di Sara si chiama #FacciamociSentire, una campagna che è partita nell’autunno del 2016 con un video. Il suo appello ha collezionato finora più di 27 milioni di visualizzazioni, inviti a convegni (persino alla Camera dei Deputati), interviste, tavole rotonde. Insomma, tante occasioni per parlare del problema dei sottotitoli nelle trasmissioni Rai (spesso assenti o, nel migliore dei casi fuori sincro) e del diritto dei sordi di poter usufruire di pari dignità rispetto a chi invece ci sente.

Parlaci del tuo handicap?

S. Sono nata sorda a causa di una rosolia materna al quarto mese. La mia è un’ipoacusia neurosensoriale bilaterale grave. Ho imparato a parlare a 5 anni adottando il metodo dell’oralismo, basato sulla lettura labiale e lingua parlata

Quali sono le principali difficoltà nella vita quotidiana legate alla tua condizione?

S. Innanzitutto la mancanza di informazioni riguardo alla condizione “invisibile” della persona sorda. Bastano piccoli accorgimenti per semplificare la vita di una persona sorda, ad esempio inserendo strisce scritte e sottotitoli in ogni contesto sociale. A partire dalle scuole, all’università, cinema, teatro, uffici pubblici, strutture sanitarie e tanto altro.
Se ci fate caso, tutti i luoghi sono dotati di altoparlante come se in questo mondo esistessero solo gli udenti. Con questi strumenti potremmo muoverci in maniera autonoma senza dover richiedere aiuto al primo che ci capita.

Tempo fa fosti protagonista di un episodio di cronaca legato a molestie subite da alcuni parcheggiatori. Nella tua condizione, non potesti chiamare i Carabinieri. In che modo a una persona sorda può essere garantita la sicurezza in queste occasioni?

S. Io credo che la sicurezza riguardi tutti a prescindere dalla sordità. In un momento di panico credo che tutti non reagiscano subito. L’ideale sarebbe avere in mano un telecomando che una volta premuto indichi la località del pericolo.

In che modo le istituzioni possono operare per migliorare la qualità della vita delle persone sorde?

S. sostenere la campagna per adottare soluzioni per tutti e non per una sola associazione; come si sa, ognuno tutela la sua disabilità

Parlaci della campagna #FacciamociSentire. Quando inizia, quali sono gli obiettivi e che risultati ha ottenuto finora?

S. La mia campagna è nata il 20 settembre 2016, con l’obiettivo di inserire i sottotitoli 24h su 24 e non accontentarci di determinate ore. Ora le attenzioni sono andate oltre la tv. Come accennavo prima. I risultati della campagna, ci sono stati: in collaborazione con la Confcommercio della Sardegna, Regione automa della Sardegna, Crs4 e Enac abbiamo realizzato un’ App per gli aeroporti che permette alle persone sorde di ricevere attraversosul proprio smartphone le informazioni in tempo reale, cambiamento degli orari dei voli, informazioni sul check in fino a quelle relative al numero di gate per l’imbarco.

Hai mai parlato con qualche dirigente Rai della questione dei sottotitoli?

Subito dopo il lancio del mio video , ero in contatto con Roberto Fico presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai che,come gli altri parlamentari diede come risposta: ci stiamo muovendo . Questo un anno fa….e poi silenzio. Sono in contatto con alcuni giornalisti della Rai, con i quali ho fatto dei servizi su Rai 1. So che silenziosamente stanno crescendo i programmi sottotitolati. Una risposta trasversale?

E poi?

Nessuno ha fatto promesse al riguardo, se devo essere sincera.

A parte la Rai, com’è la politica degli altri network televisivi (Mediaset o Sky)? 

Anche Sky e Mediaset non mettono a disposizione i sottotitoli in tutte le ore. Su Sky, documentari, cartoni animati e tg, spesso non li hanno. Buoni i film, quasi sempre, sottotitolati.

Qualche giorno fa, un nuovo video (già oltre le 200mila visualizzazioni), perché nonostante tutto, Sara paga il canone, e ne chiede la sua restituzione se il servizio pubblico non garantisca a lei e alle persone nella sua condizione, la possibilità di usufruirne. La determinazione non le manca, Mamma Rai è avvisata.

 

 

 

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