Site icon cagliari.vistanet.it

Sanità: niente più visite al reparto Utic del Santissima Trinità di Cagliari per i cardiopatici non ricoverati

ospedale ss trinità

L'ospedale Santissima Trinità

Parola d’ordine: riorganizzazione. Riorganizzare le risorse per migliorare i servizi resi al cittadino, perché siano puntuali, più efficienti ed efficaci. Quando quella parola d’ordine, però, si coniuga alla sanità, c’è sempre da storcere il naso. Il diritto alla salute non è intaccato, i benefici – si mormora – sono garantiti; e, a volte, i tagli pure. L’obiettivo da raggiungere è certamente ambizioso: assicurare la qualità dell’assistenza e dell’intera rete ospedaliera isolana. In questa corsa alla qualità succede, però, che qualche servizio – offerto da tempo e che, stando al parere dell’utenza, funzionava in modo ottimale – sia sospeso. Succede che il personale medico soffra di una grave carenza numerica, costretto a straordinari incessanti che non garantiscono, tuttavia, di chiudere i turni. Succede, infine, che le visite di routine dedicate ai pazienti non ricoverati, così come quelle nuove, legate alla prima presa in carico, debbano essere necessariamente sacrificate, almeno per ora.

No, non ci troviamo in una piccola realtà ospedaliera sarda. Tutto questo succede a Cagliari, all’ospedale Santissima Trinità e, più precisamente, al reparto di Cardiologia UTIC. Un centro di riferimento del Cagliaritano per il trattamento delle sindromi coronariche acute e di altre patologie cardiovascolari, come lo scompenso cardiaco acuto, lo shock cardiogeno, le aritmie cardiache minacciose per la vita, l’embolia polmonare, il tamponamento cardiaco, le miocarditi, la dissezione aortica.

Da tempo, nel reparto in questione, si registra un serio deficit in termini di personale medico – all’appello mancherebbero almeno cinque medici – e ciò impedisce il normale svolgimento delle prestazioni sanitarie, motivo per cui alcune visite ambulatoriali non urgenti, prima garantite, sono state sospese. L’utenza, perciò, dovrà rivolgersi altrove: questa è la scelta obbligata della struttura per sopperire alla grave carenza di personale medico.

Oltre alle nuove visite, ovvero alla prima presa in carico dei pazienti, la sospensione riguarda anche quelle destinate agli scompensati cardiaci che, come da routine, ogni sei mesi erano soliti recarsi alla Cardiologia UTIC del Santissima Trinità per un normale controllo medico. Un servizio aggiuntivo, con una storia ventennale, che momentaneamente non è disponibile: il popolo degli scompensati cardiaci potrà comunque far riferimento al reparto di Cardiologia dell’ospedale Binaghi di Cagliari.

Attenzione, però. È doveroso ricordare che il reparto di Cardiologia UTIC del Santissima Trinità è una struttura ad alta intensità di cura e, di conseguenza, sono sempre assicurate le urgenze, così come i trattamenti per i pazienti che si qualificano come acuti. Nessun allarmismo, perciò. Il diritto alla salute non è certamente intaccato e la prestazione sanitaria, in questo caso la visita cardiologica, è garantita anche se in un’altra sede: l’utenza potrà, infatti, rivolgersi al CUP e sarà immediatamente indirizzata verso la prima struttura disponibile. Ciò che rimane è solamente qualche piccolo disagio e un cambiamento di abitudine.

Se il servizio alla cittadinanza è, quindi, garantito, rimane, però, la criticità in termini di carenza di personale medico di cui soffre il reparto. Una criticità che – rilevata e confermata dalla stessa Direzione sanitaria – è temporanea e sarà ben presto risolta. Dall’Ufficio Stampa della ASSL di Cagliari ci assicurano, infatti, che la questione è già stata sottoposta all’attenzione della Direzione di ATS del capoluogo, la quale sta già provvedendo al reclutamento del personale medico – tra cui appunto medici cardiologi – da distribuire nei vari presidi ospedalieri isolani, come il Santissima Trinità di Cagliari.

Exit mobile version