Ancora grande incertezza sul futuro del servizio della mensa scolastica ad Assemini, lavoratrici e famiglie degli studenti delusi dalle rassicurazioni del sindaco.
Martedì si è tenuto un consiglio comunale in seduta straordinaria. Nonostante all’ordine del giorno non fosse indicato nessun punto riguardante il servizio mensa, si è diffusa la notizia che l’opposizione avrebbe presentato un’interrogazione in merito, per questo gli spalti erano gremiti. Ad assistere erano presenti una quarantina di addette mensa prima dipendenti della Gemeaz, aggiudicataria dell’appalto scaduto a giugno che dovrebbero essere riassorbite dalla nuova ditta e alcuni rappresentanti dei genitori degli alunni delle scuole di Assemini. Tutti preoccupati per le conseguenze del pesante ritardo con il quale il servizio partirà. Vista la determinazione n. 907 del il 20 settembre con la quale viene aggiudicata la gara alla ditta E.P., calcolando i 35 giorni che per legge devono trascorrere per consentire la presentazione di eventuali ricorsi da parte delle ditte escluse, il servizio non potrà partire prima dell’inizio di novembre. Senza contare che se venissero presentati dei ricorsi, tutto l’iter di attivazione del servizio si bloccherebbe fino a data da definirsi. Per questo il consigliere di opposizione Enrico Salis di Sel, ha presentato un’interrogazione con la quale ha chiesto le ragioni di questo ritardo e una soluzione che possa evitare alla scuola di perdere 40 ore di lezione, in quanto il tempo pieno, privo del servizio mensa per l’intero mese di ottobre continuerebbe a fare 30 ore a settimana, compromettendo l’attuazione del piano formativo. Infine ha chiesto che il comune si faccia carico di tutelare le lavoratrici, garantendo l’applicazione della clausola sociale, cioè l’obbligo per la nuova ditta appaltatrice si assorbire tutto il personale della precedente ditta che si occupava del servizio.
