Per consentire ai veicoli che transitano nella zona di piazza Deffenu e piazza Amendola di raggiungere più agevolmente la via Roma lato Porto, durante tutto il periodo di sperimentazione dell’isola pedonale di via Roma (via Lepanto / largo Carlo Felice), ecco le ultime variazioni alla viabilità:

– nel viale Diaz, all’intersezione con la via Sonnino è consentita la svolta a sinistra. Utile per raggiungere la via Roma (lato Porto) transitando per via Campidano, piazza Deffenu;
– nella via Emilio Pirastu è istituito il doppio senso di circolazione. I veicoli provenienti dal viale Regina Margherita e dalla via XX Settembre potranno così immettersi nella via Campidano, piazza Deffenu, via Roma (lato Porto);
– nella via Campidano la circolazione è consentita a senso unico. I veicoli provenienti dalla via Sonnino possono così raggiungere la piazza Deffenu senza dover transitare nel viale Colombo;
– nella piazza Deffenu è autorizzata la svolta a destra nella piazza Amendola. In questo modo dalla via Roma (lato Porto) si può raggiungere il viale Diaz, viale Bonaria e la zona di via Dante;
– nella via XX Settembre è permesso svoltare a sinistra per immettesi nella via Pirastu e nel viale Diaz.

Secondo l’ordinanza n. 2030 del 16 agosto a firma del dirigente del Servizio Mobilità, Infrastrutture viarie e Reti, le nuove disposizioni saranno valide sino al prossimo 17 settembre.

Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.