Torna anche quest’anno a Samassi “MedinArt”, il festival di terra, musica e arte giunto alla quinta edizione.  Il 10 e 11 agosto le principali piazze del paese si animeranno con concerti, installazioni, cinema, giocoleria, racconti e letture, cibo e tradizione. Epicentro dell’evento sarà piazza San Geminiano.

Tra i principali protagonisti ci saranno la cantante Rossella Faa, il regista e attore Elio Turno Arthemalle, il musicista Emanuele Contis e i video artisti Massimo Congiu e Michele Pusceddu. Quest’anno il festival è dedicato alla figura dell’artista di Ulassai Maria Lai e al tema degli “intrecci” urbani e sociali.

Organizzata con il contributo del Comune di Samassi, dell’associazione internazionale Città della Terra Cruda e con il supporto della pro loco di Samassi,  la manifestazione affonda le sue radici nel Medio Campidano, con lo scopo di valorizzare il territorio mediante la commistione di influenze e culture, con l’arte come comune denominatore.  La rassegna si conferma a vocazione ecologista, come dimostrano le installazioni realizzate utilizzando materiale di riciclo.

Si comincia giovedì 10 agosto alle ore 20 da Piazza Italia, con l’omaggio a Maria Lai. Ultimo appuntamento della giornata alle 23:15 con la presentazione del Babel Film Festival e la proiezione di cortometraggi. Venerdì 11 si riprenderà da piazza San Geminiano alle 18 con l’apertura di Med in Earth Expò, con la partecipazione delle associazioni e degli artigiani. Si concluderà all’una di notte con la proiezione di “Parole dei poeti”, il processo creativo nell’opera di Maria Lai.

Il programma è stato presentato questa mattina all’Hostel Marina da Emanuele Contis (musicista e direttore artistico della rassegna), Salvatore Cubeddu (Eya Tv e Babel Film Festival), con la partecipazione del sindaco di Samassi Enrico Pusceddu e dell’assessore alle Politiche sociali Andrea Pittau.

Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.