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Meo Sacchetti presentato a Cagliari: sarà il prossimo ct della nazionale italiana di basket

Meo Sacchetti è ufficialmente il prossimo CT della nazionale italiana di basket. L’ex allenatore della Dinamo Banco di Sardegna Sassari è stato presentato questa mattina nella sala conferenze del T Hotel alla presenza del presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Gianni Petrucci e l’attuale commissario tecnico della nazionale Ettore Messina.

È stato il presidente della FIP Gianni Petrucci a spiegare la scelta di investire Sacchetti del ruolo: «La proposta di puntare su Meo è avvenuta direttamente da Messina. Ne abbiamo discusso ed io ho detto subito di sì perché innamorato della normalità espressa da un allenatore che in Sardegna ha vinto tanto e che è molto amato. Ha avuto un grande percorso dalla serie D alla serie A, sa allenare, sa vincere e questa è la cosa più importante. Stiamo investendo su una persona di alto valore tecnico e morale».

Dunque la parola passa ad un Meo Sacchetti visibilmente emozionato, che si guarda intorno e usa l’ironia per riuscire a spazzare via il turbinio di sentimenti che lo agita dentro. Guarda la moglie e si rilassa, tira fuori un piccolo foglio e partono i ringraziamenti: «Ringrazio il presidente Gianni Petrucci e uno dei due allenatori più forti e più bravi in Europa (Ettore Messina, nda) per avermi scelto e voluto come prossimo allenatore della nazionale. Ringrazio il mio procuratore Bernardi e il grande Sandro Gamba per i consigli dati sia da giocatore che da allenatore. Ringrazio poi il presidente Sindoni per avermi portato a Capo d’Orlando a suo tempo, la famiglia Mele per avermi portato a Sassari e al presidente Sardara per aver creato assieme qualcosa di speciale. Sono felice di poter allenare la nazionale, di esserci arrivato e farò di tutto affinché questa sia una grande esperienza».

Un breve intermezzo consente alla federazione di poter conferire al nuovo CT l’onorificenza di poter essere inserito nella Hall of Fame della storia del basket italiano per le sue vittorie da allenatore e da giocatore. Il palmarès è corposo: argento ai giochi olimpici di Mosca 1980, oro europeo nel 1983, bronzo europeo nel 1985 da giocatore; uno scudetto, due Coppa Italia e una Supercoppa da allenatore della Dinamo Banco di Sardegna Sassari. Il tutto con uno stile di gioco denominato run&gun che ha esaltato tifosi e giocatori. «La mia nazionale giocherà così. Selezionerò i giocatori adatti a quel tipo di gioco, che sappiano muoversi in velocità ed esaltarsi al tiro. Questo è il mio modo di vedere il basket, così ho vinto e così vorrei proseguire». Le finestre per le gare delle nazionali non lo spaventano, vista l’assenza praticamente certa di giocatori NBA e di Eurolega: «Chiamerò i giocatori che ci saranno. Non è un problema, faremo di necessità virtù. Mi aspetto a questo punto che i giocatori italiani abbiano più fame e rabbia per ottenere una chiamata. Vorrei trovassero il modo e il tempo per migliorare di più tecnicamente. Travis Diener in nazionale? Non ho pensato ad alcun giocatore per ora. Mi piacerebbe però poter convocare mio figlio Brian».

Ora dovrà solo attendere tre mesi per veder consumato il passaggio di consegne da Ettore Messina. Il suo compito sarà quello di garantire alla nazionale italiana la qualificazione ai prossimi mondiali del 2019 previsti in Cina in un girone che la vedrà opposta alla Croazia, alla Romania e ad una nazionale qualificata da sfide dirette. Domani sera intanto sarà presente all’ItalBasket Day che si terrà al PalaPirastu di Cagliari dove i tifosi sardi potranno assistere a una partitella in famiglia della nazionale italiana e potersi concedere foto e autografi con i giocatori a partire dalle 17 in poi.

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