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Diciassettenne annegato a Nora. Ieri, a Cagliari, i funerali di Kone Muassa che, in Sardegna, cercava una vita migliore

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Cercava in Sardegna un riscatto a una vita che non era iniziata nel migliore dei modi. Kone Muassa però, qui nella nostra isola, non ha trovato quello che sognava.

Il 17enne è annegato nella acque di Nora lo scorso 12 luglio. Ieri pomeriggio, a Cagliari, l’estremo saluto. Attraverso un post sulla sua pagina Facebook il sindaco di Pula, Carla Medau, ha reso noto il suo pensiero.

«Cari cittadini, questo pomeriggio (ieri, ndr) presso il Cimitero di San Michele a Cagliari si è svolta la cerimonia funebre, con rito musulmano, di Kone Muassa il giovane migrante africano, annegato nelle acque di Nora il 12 luglio scorso. Kone Muassa aveva 17 anni, un ragazzo come i nostri figli, che inseguiva il sogno di una vita migliore. Era uno dei 60 ragazzi ospitati per due mesi a Santa Margherita in un clima di emergenza a seguito di uno sbarco di oltre 800 persone…

L’Amministrazione Comunale ha voluto essere presente, con i consiglieri Cappato e Lecca, per tributare a Muassa un ultimo saluto, perché Pula è stata per lui la prima speranza ed è diventata anche la terra che lo ha accolto nel suo ultimo abbraccio di vita. Desideriamo esprimere la nostra vicinanza ai familiari, agli operatori del centro di accoglienza, agli amici di viaggio e alla famiglia pulese coinvolta in questo dolore.

“… Sono giovani, per lo più, coloro che cercano fortuna da noi. Sono spesso bambini, che addirittura in molti casi viaggiano da soli. Sanno fin dall’inizio ciò che rischiano: la fatica, la fame, le angherie e le botte dei trafficanti, la morte in mare. Ma la speranza è più forte della paura, è davvero una speranza oltre ogni speranza….È una scelta per la vita, nonostante tutto…” (Avvenire)

Riposa in pace Muassa».

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