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Auguri Magic Box, il fenomeno che ha sfidato la gravità: Gianfranco Zola compie 51 anni

24.10.2012 - © Blake-Ezra Photography Ltd..Image from the launch of Football Manager 2013, held at Vicarage Road in Watford, Herts. .© Blake-Ezra Photography..www.blakeezraphotography.com

Tanti auguri a Gianfranco Zola, il Maradona sardo che negli anni 80′ ebbe l’onore di poter giocare fianco a fianco con uno dei più grandi interpreti della storia del calcio. Oggi compie 51 anni e li festeggerà nella sua Sardegna, dove sta passando le vacanze in attesa di trovare una nuova sistemazione da allenatore dopo la deludente avventura nel Birmingham City.

Nato a Oliena il 5 luglio 1966, Zola ha imparato presto a volare per poter sprigionare tutto il suo talento. A differenza di molti altri, ha dovuto lavorarci su ogni anno, in modo da convincere se stesso e gli allenatori di poter esser quello giusto al momento giusto. La sua sfortuna è stata quella di essere cresciuto tardi, in un’epoca dove il calcio italiano poteva abbondare in fatto di trequartisti e dove il 4-4-2 era un dogma incrollabile. Difficile il suo rapporto con Ancelotti e Sacchi, due signori allenatori che lo vedevano esterno sinistro o destro, a seconda delle esigenze. Più felice e fruttuoso il rapporto con Claudio Ranieri che lo rende l’atleta più apprezzato della Gran Bretagna con la maglia del Chelsea. La fantasia al potere: il gol di tacco segnato il 16 gennaio del 2002 contro il Norwich rimane ancora oggi una delle rare perle del calcio europeo ed è stato votato come il gol più bello della prima decade del calcio inglese. Con la formazione londinese ha giocato complessivamente 7 stagioni, collezionando 229 presenze e realizzando 59 reti. Soprannominato dagli inglesi Magic Box (Scatola magica) per il suo saper confezionare giocate sopraffine come fosse un mago, poco dopo il suo ritorno in Italia venne nominato Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE) dalla regina Elisabetta. Sebbene il Chelsea non abbia ufficialmente ritirato la maglia numero 25, nessun giocatore dopo Zola ha indossato tale casacca. Una autentica leggenda.

Il ritorno a Cagliari è l’affare migliore della storia recente del club, sia per il giocatore sia per il presidente Massimo Cellino, nonostante un rapporto fatto di continui contrasti dovuti anche all’ego smisurato del proprietario rossoblù. Zola rimane con la casacca cagliaritana per due stagioni siglando 22 gol, mettendo una mano pesante sia sul ritorno in serie A che sulla successiva permanenza della formazione allenata da Edy Reja prima e Daniele Arrigoni poi. Gli ultimi battiti d’ala della sua carriera li concede contro la Juventus, in due partite dense di significato. È soprattutto quella del 16 gennaio del 2005 a innalzarlo ad una sommità difficilmente pareggiabile da qualunque altro giocatore transitato a Cagliari: in un finale di partita freddo e frenetico, il centrocampo bianconero si intimorisce davanti al continuo pressing di Conti, Gobbi e Brambilla. Quest’ultimo, centrocampista buono ma limitato spesso dagli infortuni, fece una cosa fuori dal comune per gli esseri umani: pensare che Zola potesse sovrastare difensori fisici e alti come Thuram e Zebina. Eppure il fantasista di Oliena riaprì la sua scatola magica e tirò fuori dal cilindro un coniglio pazzesco, un colpo di testa in corsa a sfidare la gravità tra due avversari alti e forti. Buffon, che è già il portiere numero 1 al mondo, non ci arriva. Lo stadio Sant’Elia trabocca di felicità, straborda nelle tribune e paradossalmente anche i sardi juventini gioiscono per quel gol tanto assurdo quanto fenomenale. Il punteggio si stampa sull’1-1 a un minuto dalla fine e decreta una delle partite simbolo della storia del Cagliari.

Oggi è un allenatore che conta più gli esoneri o le dimissioni che le vittorie. Assieme al fido Pierluigi Casiraghi, Zola ha ancora difficoltà a trovare quel guizzo che possa far svoltare la propria carriera. Vicinissimo a sedersi sulla panchina dell’Inter nel corso della scorsa stagione, ha pagato stagioni poco esaltanti col West Ham, il Watford, il Cagliari e il Birmingham. Ben presto tornerà ad allenare e proverà a scodellare un nuovo coniglio dal cilindro, magari arriverà la volta buona.

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