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G7: coro di indignazione nel mondo della politica per le parole di Michela Murgia

Non si è fatta attendere la replica dell’assessore ai Trasporti della Regione Sardegna Massimo Deiana al durissimo post di Michela Murgia che augurava a lui e al resto della Giunta di non poter essere raggiunti dai propri figli nel giorno del loro funerale a causa delle carenze relative alla continuità territoriale, così come per poco non è capitato a lei in occasione del funerale di una sua cara amica. «Un vero augurio di cuore, da vera Accabadora che ricambio di cuore con gli interessi». Questa la replica pubblicata da Sardinia Post.

Massimo Deiana, assessore ai Trasporti della Regione Sardegna

Ma una dura condanna alla scrittrice ed ex candidata alla presidenza della Regione Sardegna è arrivata da ampi settori del mondo della politica sarda.

«Non basta un profilo culturale, anche di valore, perché espressioni cariche di violenza e di incitazione all’odio siano compatibili con il servizio pubblico», scrivono in una lettera a Monica Maggioni e Mario Orfeo, presidente e direttore della Rai, i senatori Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca e Luciano Uras. «Non può passare inosservato – proseguono – che una professionista come dovrebbe essere la signora Murgia, mentre svolge ruoli significativi e di grande visibilità all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo, che per antonomasia assolve a compiti culturali di formazione e coesione sociale (la scrittrice ha una rubrica giornaliera all’interno del programma “Quante storie” di Rai 3, ndr) possa augurare, pubblicamente, sofferenza e solitudine, se non addirittura la morte ad alcune persone, anche particolarmente esposte per le funzioni pubbliche che esercitano. Aver avuto difficoltà a muoversi dall’Isola anche se per un evento particolarmente triste non autorizza certamente un uso violento delle parole. Difficoltà vere di vita di una comunità come quella isolana non autorizzano mai l’uso violento delle parole. Troppi cattivi maestri insegnano questo linguaggio ai giovani. È questo il messaggio che va mandato alle ragazze e ai ragazzi che oggi voltano pagina e dovranno immergersi in una prospettiva di vita diversa, fatta di sacrifici ma anche di fiducia verso gli altri e verso il futuro? Crediamo proprio di no ed è per questo che siamo rammaricati per quelle parole così brutali. Confidiamo che insieme a noi – concludono i senatori sardi – anche i vertici della Rai intendano stigmatizzare tale comportamento richiamando la signora Michela Murgia a contenere le sue esternazioni se non per civiltà almeno in un quadro di compatibilità con il servizio pubblico».

Solidarietà a Pigliaru, Deiana e Giunta arrivano anche dal centrodestra. «Esprimo solidarietà al Presidente Francesco Pigliaru e al professor Massimo Deiana» così Piergiorgio Massidda commenta la polemica tra gli esponenti della Regione Sardegna e la scrittrice Michela Murgia. «Una cosa è esprimere legittime critiche politiche. Altro è abbandonarsi a commenti di questa bassezza e tirare in ballo i figli. Questa Giunta regionale è responsabile di una politica dei trasporti disastrosa, ma questo non giustifica le parole di un personaggio pubblico come la Murgia. Da Pigliaru e Deiana mi separano tante cose, e mi considero un avversario politico fermo ma rispettoso per questo dico a Michela Murgia che non possiamo rinunciare a restare umani, mai».

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