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I sardi sono i più “caffeinomani” d’Italia: nell’isola si beve più caffè che a Napoli

«Ah che bellu caffè», cantava De Andrè decantando le capacità alla Moka del brigadiere Pasquale Cafiero, che preparava il caffè in carcere a un boss della Camorra. Se i napoletani dicono di essere i più bravi nella preparazione di questa diffusissima bevanda, non sono però quelli che ne bevono di più, almeno secondo lo studio Istat commissionato da Coop “Le 1000 tavole degli italiani”. Ogni anno infatti i sardi spendono per il caffè casalingo ben 173 euro l’anno a famiglia tra cialde e miscela, contro i 148 spesi dalle famiglie partenopee. Sempre a sfatare i luoghi comuni, i maggiori consumatori di carne di cavallo non sono i sardi, ma i pugliesi con una spesa media di 94 euro a famiglia.

«La ricerca – spiega il direttore generale di Coop Albino Russo – è un modo di raccontare la biodiversità culturale degli italiani, un mosaico di identità che trae una delle sue migliori metafore nell’agroalimentare. Il miglior consumatore del mondo è quello italiano che si distingue per poliformismo del gusto e capacità di distinguere la qualità dei prodotti. Una sfida per chi deve mettere a scaffale, non a caso qui molte multinazionali del cibo hanno sofferto. Per Coop è un modo per valorizzare i primati di territorio, col 75% degli italiani che mangiano ancora in base a tradizione e tipicità ma hanno mente aperta per l’innovazione».

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