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Ricci illegali e aragoste nane: otto interventi della Guardia Costiera contro le truffe del mare

La Guardia Costiera sempre più impegnata a vigilare sulle frodi che riguardano la pesca e la vendita dei prodotti del mare. Sono i mercati ittici, i ristoranti ma anche la grande e media distribuzione al centro dei controlli che vengono effettuati tutto l’anno nel cagliaritano dal Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima della Sardegna meridionale.

Nel 2016 le verifiche hanno portato alla scoperta di otto frodi ittiche, legate al commercio, all’etichettatura e alla tracciabilità dei prodotti del mare. Rispetto delle taglie minime, di discipline particolari e rispetto dei divieti o della regolamentazione regionale e comunitaria della cattura di alcune specie specifiche (aragoste, ricci e cetrioli di mare).

Diverse le frodi scoperte dai militari della Guardia Costiera nei principali mercati ittici della città. Al mercato di San Benedetto, fiore all’occhiello per la vendita di pesce nell’isola, sono stati sequestrati 120 chilogrammi di cozze prive del bollo sanitario, 1,3 chili di polpa di riccio non tracciata, 13 chili circa di pesce spada sotto misura e 67 aragoste verdi anch’esse sotto misura. Al mercato di via Quirra, invece, i militari hanno sequestrato 250 chili di tonno rosso non tracciato, 10 chilogrammi di anguille francesi ma vendute come locali e 10 chili di orate e spigole di allevamento ma vendute come pescate in mare.

Sempre le aragoste verdi, alimento apprezzato dai sardi ma anche dai turisti, sono state al centro del maxi sequestro avvenuto fra Cagliari e Carbonia. Oltre 3 tonnellate di questo crostaceo surgelato, infatti, sono state sequestrate perché sotto misura e provenienti dall’Africa.

Interventi anche ad Arbatax, dove è stata scoperta una tonnellata di seppie provenienti dall’Africa sprovviste di certificato di cattura e 300 vasetti di polpa di riccio per provenienza diversa da quella dichiarata. Sono ancora in corso le indagini condotte fra Cagliari e il Nord Sardegna, che hanno portato alla scoperta e al sequestro di 42 mila tonnellate di cetrioli di mare di provenienza incerta e in cattivo stato di conservazione. Tonno e aragoste privi di tracciabilità e nascosti all’interno di un camion di gelati, sono stati infine sequestrati a Portoscuso, insieme a 50 chili di gamberi e bottarga di tonno sempre privi di tracciabilità e conservati in modo inadeguato.

Sebbene si tratti di operazioni significative dal punto di vista dei sequestri e delle loro motivazioni, il Direttore Marittimo della Sardegna meridionale, Capitano Roberto Isidori, ci tiene da un lato a tranquillizzare i consumatori perché – dice- si tratta di frodi che rientrano nella media nazionale, e dall’altro però invita i consumatori a stare in guardia e a verificare sempre, laddove sia possibile, il rispetto delle norme sulla vendita del pesce.

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