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Disagi nei centri migranti in Sardegna: su 118 ispezioni, rilevate un centinaio di irregolarità

La vera emergenza migranti non è nei porti sardi, dove quasi sempre le operazioni di sbarco vengono svolte in maniera sicura ed efficiente, ma nei centri di accoglienza dell’isola. A rivelarlo è la prefetta di Cagliari Tiziana Costantino in un’intervista rilasciata a Nicola Pinna per Lastampa.it. In 118 spedizioni sono state rilevate un centinaio di irregolarità. Sovraffollamento, locali sporchi e inadeguati, cibo scadente e nessun progetto utile a favorire l’integrazione all’orizzonte, queste le principali.

Il vero problema a quanto spiega la prefetta è che questi centri prima di essere destituiti hanno la possibilità di arrivare al terzo richiamo ed è quindi difficile chiudere quei centri in cui si verificano palesi violazioni. Secondo Tiziana Costantino l’accoglienza si può migliorare solo coinvolgendo maggiormente i comuni. «Non è possibile fermarsi alla prima accoglienza – osserva- bisogna raggiungere il secondo passaggio che è quello di perseguire la coesione sociale. Finora il secondo step è stato molto difficile e in questo molto possono fare i Comuni».

In Sardegna c’è poi una società che gestisce ben 5 centri tra Cagliari e Sassari che sarebbe coinvolta nell’inchiesta di Mafia Capitale. «Si tratta di una società sottoposta ad amministrazione giudiziaria – precisa la prefetta –  che ha tutti i requisiti per poter firmare un contratto con noi. Con questa cooperativa, ovviamente, i controlli sono stati addirittura più rigorosi. Se la convenzione è stata firmata, vuol dire che c’erano tutte le condizioni».

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