Continua la ricerca del dettaglio. Investigatori delle bellezze cagliaritane ecco un altro quesito da risolvere: a quale palazzo celebre della nostra città appartiene questo bel leone in marmo? Ecco un indizio: è soprannominato il portone senza palazzo. Non avete risolto il mistero? Si trova in Castello, poco prima della porta dell’Aquila…Ci siete arrivati? Se ancora avete qualche dubbio a riguardo eccolo il foto:

Palazzo Zapata, foto Enrico Aymerich

Si tratta di palazzo Zapata, ubicato in piazzetta Lamarmora, poco prima di uscire dal quartiere di Castello, tra il palazzo De Candia e il Teatro Civico. Il palazzo è stato edificato nel 1622 dal Conte di Serramanna Antonio Brondo. Nel 1670 la famiglia Zapata acquisì la proprietà del palazzo in seguito ad un matrimonio tra due componenti delle rispettive famiglie Zapata e Brondo. Il portale d’ingresso che si apre sulla piazzetta Lamarmora è sovrastato da un timpano recante lo stemma del Marchese di Villacidro, Francesco Lussorio Brondo e da una lastra marmorea dedicata a Antonio Brondo.

Il Canonico Giovanni Spano nella sua Guida della città di Cagliari (ed. A. Timon 1861), commentando la definizione del Palazzo Madama di Torino (detto “Scala senza Palazzo”), esplicitò il palazzo Brondo – Zapata di Castello, un “Portone senza Palazzo”, perchè il suo breve e semplice prospetto sulla piazzetta Lamarmora è nobilitato solo dal grande architettonico portale. Ma volendo aprire il portone dove si arriverà? Da nessuna parte, perché si tratta di un portone “muto”!

“Per volontà popolare, nomino te, Giovanni Ena, Alter Nos, per rappresentare l’Amministrazione in tutte le manifestazioni che si organizzeranno in onore di Sant’Efisio Martire”.

La solenne cerimonia d’investitura del 368esimo Alter Nos, Giovanni Ena, ha affascinato Palazzo Bacaredda questa mattina del mercoledì 1 maggio 2024.

Con la tradizionale formula, la commissaria straordinaria Luisa Anna Marras ha infatti conferito al dirigente comunale la fascia tricolore e il prestigioso “Toson d’oro”, simbolo di onore risalente al regno di Carlo II di Spagna nel 1679.

L’evento ha coinvolto non solo le istituzioni e l’Arciconfraternita del Gonfalone, ma anche gli affetti familiari, amici e colleghi di Ena, rendendo la cerimonia particolarmente partecipata e toccante. La presenza di così tante persone ha sottolineato l’importanza della figura dell’Alter Nos e ha reso evidente il sostegno e l’apprezzamento della comunità nei suoi confronti.