Il Cagliari coglie una nuova vittoria casalinga ai danni dell’Empoli per 3-2 soffrendo più di quanto ci si aspettasse dopo una primo tempo straordinario. Diego Farias e Marco Sau hanno incanalato per bene la gara sin dai primi istanti portando in dote tre gol straordinari davanti ad una avversaria frastornata. Nella seconda frazione gli uomini di Rastelli hanno fallito tantissime volte il poker, salvo essere quasi ripresi verso il finale quando i ragazzi di Martusciello sono riusciti a segnare due gol in pochi minuti. Tanta sofferenza ma al fischio finale Rastelli può esultare e vedere sempre più vicino il decimo posto.

Rastelli decide di proporre una formazione dalla chiara trazione anteriore, con le quattro punte davanti (Pedro, Farias, Sau, Borriello). L’esperimento non si vede nei primi minuti visto che l’Empoli, più motivato, si spinge in avanti alla ricerca del gol che può aprire le ostilità eppure non riescono a superare l’ermetica difesa rossoblù. Ci riesce invece il Cagliari a farsi notare in attacco e passa pure in vantaggio: lancio di Isla per un cavalcante Sau che, a tu per tu con Skorupski, lo supera infilando la palla sotto il suo braccio. Ci provano gli ospiti spingendo sulle fasce, in particolare coi cross di Pasqual, uno dei quali potrebbe consentire il pareggio ma dal piede di Mauri esce un tiro alle stelle. La palla ce l’ha sempre il Cagliari però, Barella la allarga sulla sinistra e Farias decide al 17′ di prendersi la ribalta: progressione potente verso l’area, uno-due con Borriello e 2-0 regalato alla porta, per il boato del pubblico. Un raddoppio che mette una pietra sopra la fiducia dei toscani che si riaffacciano dalle parti di Rafael solo quando i rossoblù decidono di rallentare i ritmi e prendere fiato. Isla e Alves hanno un bel daffare per sbrogliare i cross empolesi, una palla tagliata mette in subbuglio tutti i difensori cagliaritani. Murato Farias nel suo classico uno-due con Borriello, Tachtsidis e Pedro sparacchiano alto con tiri frettolosi. Il Cagliari non si ferma e non lo fa nemmeno Farias che scappa via a centrocampo, punta l’area avversaria e trafigge Skorupski con un bel piatto destro: al 44′ i rossoblù si ritrovano in vantaggio sul 3-0.

Nella ripresa il copione inizialmente non cambia poiché il Cagliari prova a segnare il poker con Bruno Alves, punizione velenosa che sfiora il palo alla destra di Skorupski. Dopo due minuti però la gara potrebbe svoltare quando l’arbitro Mariani fischia un calcio di rigore a favore dei toscani per colpo di mano di Murru: dal dischetto si presenta Pucciarelli che si fa ipnotizzare da uno stupendo Rafael. Sul ribaltamento di campo, contropiede fulminante di Farias che serve l’accorrente Sau ma il suo tiro sfiora solo il palo. Non trova lo specchio Borriello col suo sinistro al volo, Pedro invece deve lasciare il campo per un infortunio – che pare anche importante al ginocchio – a favore di Ionita. Dentro anche Padoin per Barella, l’Empoli non ha molte idee per tentare una timida rimonta visto che il Cagliari è più chiuso che mai ed anzi riparte bene in contropiede. Tiro fiacco di Borriello tra le mani di Skorupski, nel ribaltamento di fronte i toscani riescono a ridurre lo svantaggio con una azione personale di Zajc che punta Alves e spara un gran tiro alle spalle di Rafael. Il 3-1 convince Rastelli a inserire Han per Sau: il nordcoreano viaggia subito in velocità alla prima azione ma non riesce a chiudere l’uno-due con Tachtsidis. L’ingresso e la vivacità di Zajc mettono in crisi sia Alves che Murru e propizia pure il raddoppio di Maccarone all’85’. Un contropiede di Farias non viene conclusa né da Borriello né da Han. Sinistro di poco sopra la traversa di Padoin, Borriello manca la segnatura a due minuti dalla fine su colpo di testa. Si chiude sul 3-2 senza altri pericoli.

TABELLINO

CAGLIARI (4-2-3-1): Rafael (7.5); Isla (7), Pisacane (7), B. Alves (6), Murru (6); Tachtsidis (7), Barella (7.5) (al 75′ Padoin 7); Farias (8.5), João Pedro (6.5) (al 65′ Ionita 6.5), Sau (7.5) (al 81′ Han 6.5); Borriello (6). All. Rastelli (7).

EMPOLI (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Bellusci, Costa, Pasqual; Mauri (al 61′ Maccarone), Diousse, Croce; El Kaddouri (al 51′ Krunic); Pucciarelli, Thiam (al 75′ Zajic). All.Martusciello.

Arbitro: Maurizio Mariani di Aprilia. Assistenti: Salvatore Longo e Sergio Ranghetti.

Reti: Sau (7′), Farias (17′, 44′), Zajc (79′), Maccarone (85′).

Ammoniti: Pisacane (39′), Bellusci (44′), El Kaddouri (50′), Alves (66′)

Note: recupero 0′ e  4′. Al 55′ Rafael para un calcio di rigore ai danni di Pucciarelli.

Non ci si può difendere per sempre, si direbbe. E a Cagliari, i tifosi stanno ricominciando a ripeterlo con cognizione di causa dopo l’ennesima partita rifiutata, giocata in balia dell’avversario consci della superiorità tecnica altrui. Una superiorità avvertita anche dal Sassuolo in precedenza, solo che il risultato finale è ben diverso da quello offerto dai rossoblù.

«È indubbio che il goal subito dopo neanche due minuti ci abbia tagliato le gambe», è stata la giustificazione portata in conferenza stampa da Massimo Rastelli, in parte soddisfatto per il gol finale, siglato da Farias quando il Napoli ha allentato la presa dopo 80 minuti giocati con la marcia innestata sulla quinta. Però il Cagliari è entrato in campo con un preciso copione, ovvero tenere botta davanti alla vivacità dei padroni di casa: lo ha fatto inanellando una serie impressionante di errori, di disattenzioni, di superficialità difensiva e offensiva, con alcuni effettivi (Salamon, Pisacane, Alves, Ionita) in completa confusione. Togliendo dall’undici Tachtsidis e affidando le chiavi di regista basso a Barella, il tecnico di Torre del Greco ha dato un chiaro messaggio sia ai propri uomini che alla formazione avversaria, raccogliendo così una sequenza immane di palle gol fortunatamente uscite fuori dallo specchio.

Nel secondo tempo, col risultato ancora giocabile, i rossoblù non hanno cambiato affatto passo, anzi sono stati presto colpiti al cuore delle proprie inefficienze. E in quel momento sia Rastelli che Legrottaglie sono stati colpiti dal solito eccesso di difensivismo che ha bloccato ulteriormente la squadra nella propria metà campo. Una situazione vissuta fin troppe volte, sin dalla trasferta di Torino con Juventus del girone d’andata quando Borriello e compagni non riuscirono ad avvicinarsi a Buffon neanche sbagliando un passaggio. Quasi lo stesso copione si è vissuto a Napoli, coi ragazzi privi di un vero regista e di un atleta di raccordo che potessero aiutare Marco Sau e Marco Borriello ad avvicinarsi maggiormente alla porta difesa da Reina. Qualcosa si è vista solo sul finale di gara con Farias e Joao Pedro bravi a dialogare con idee, anche se entrati in campo con poche motivazioni.

Le motivazioni sono importanti e probabilmente il Cagliari ha voluto solo dar ragione ai pensieri della vigilia quando solo il Napoli risultava invogliata a perseguire il risultato. Solo che salvezza a parte, motivazioni a parte, la formazione di Rastelli ha quasi sempre avuto questo atteggiamento remissivo con le squadre medio-alte, quasi sentisse la differenza e non avesse intenzione di scalfire la differenza iniziale. Un monito per la prossima stagione, un insegnamento per un cambio che faccia sprintare la squadre anche in gare più competitive. In caso contrario è probabile che la società decida ben presto di far pagare a Massimo Rastelli un conto piuttosto salato.