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La Cagliari che non c’è più: quando sul colle di Bonaria non c’era la scalinata monumentale

Un’immagine suggestiva della Basilica di Bonaria a Cagliari. La prima cosa che si nota è sicuramente l’assenza della scalinata monumentale, costruita fra il 1962 e il 1967.

La foto, scattata negli anni cinquanta, ritrae il colle di Bonaria che ancora mostrava tutta la sua asprezza. Prima della realizzazione del progetto degli architetti Adriano e Lucio Cambelotti, il colle sacro accoglieva ancora numerose grotte e alcune abitazioni di fortuna, all’interno delle quali trovavano rifugio i senzatetto, fra i quali il mitico Faustino, un personaggio conosciuto nella zona: alto, magro e con il naso sempre rosso a sottolineare la sua passione per il vino, ed erano terreno di conquista delle scorribande e delle avventure dei ragazzini della Cagliari del dopoguerra.

 

La Scalinata monumentale di Bonaria

Fin dall’età punica, il colle di Bonaria fu sede di una necropoli sotterranea, una scelta che poi fu  ripetuta dai romani, che utilizzarono e ampliarono i sepolcri preesistenti contribuendo così a far divenire Bonaria un posto leggendario. Nel Medioevo, alla base del colle dalla parte ora occupata dal cimitero, sorse anche una chiesa in stile romanico-pisano intitolata a San Bardilio e secondo una storia, il luogo sacro sorse nel punto in cui San Paolo avrebbe predicato il Vangelo ai sardi. Nel 1929, la chiesa di San Bardilio, conosciuta nel periodo medievale come Santa Maria de Portu Gruttis, ha lasciato spazio al Cimitero Monumentale.Per tanto tempo le locali grotte sono state perlopiù abbandonate. Prive di recinzioni, meta di sbandati, con i cartelli che raccontavano la storia del luogo danneggiati dai vandali, e poco è rimasto della necropoli del colle.

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