È partito il conto alla rovescia per la riapertura ufficiale della terrazza del Bastione Saint Remy. Dopo un anno e mezzo di lavori di messa in sicurezza, tra pochissimo, dalle 14:30 di oggi i cagliaritani e i turisti potranno finalmente accedervi. I croceristi sbarcati stamane a Cagliari speravano che già questa mattina avrebbero potuto scattare qualche foto panoramica, ma dovranno tornare dopo pranzo. L’entusiasmo è tanto e in molti hanno provato ad accedere alla terrazza principale transennata ancora per pochissimo.

«La promessa fatta ai cittadini è stata mantenuta – afferma l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Cagliari, Gianni Chessa – I lavori sono stati fatti per durare nel tempo, perciò rassicuro tutti che non ci sarà il rischio di dover chiudere di nuovo fra qualche mese». Per quanto riguarda i pannelli in plexiglass, che hanno generato un lungo dibattito tra favorevoli e contrari, l’assessore ribadisce che «sono costituiti di materiale in fibra fatto apposta per durare trent’anni. La visibilità non è stata compromessa ed esteticamente non deturpano».

I pannelli in plexiglass.

Da martedì proseguiranno invece i lavori di manutenzione delle scalinate e della torre del monumento. Prosegue anche la pulizia dei muri dalle scritte. «Se tutto andrà come previsto, la prossima settimana la Sovrintendenza ci dovrebbe dare l’autorizzazione per capire come chiudere l’area di Santa Caterina e iniziare la manutenzione anche lì. Per il completamento dei lavori potrebbero servire sei mesi e a fine anno tutto il monumento sarà restituito ai cittadini. Sono opere complicate – prosegue Chessa – è un monumento che ha la sua età,  per questo vogliamo che le cose siano fatte bene perché si tratta di denaro pubblico che non può e non deve essere sprecato per nessun motivo».

Per quanto riguarda la videosorveglianza, l’assessore precisa:«Per il momento se ne occuperà il Caffè degli Spiriti, in attesa del perfezionamento della convenzione con l’Ufficio del patrimonio. Alcune telecamere ci sono già ma non sono sufficienti, perciò occorre fare una valutazione molto più attenta, che spetta all’Ufficio del patrimonio». Tutto pronto anche per la riapertura del Caffé degli Spiriti, prevista per questa sera alle 20. Dalle 22.30 , sempre al Caffé degli Spiriti, si terrà un evento di inaugurazione con la partecipazione dell’armonicista Moses Concas, vincitore dell’edizione 2016 di Italia’s Got Talent. La serata sarà animata da dj set e musica dal vivo.

Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.