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Giorgio, l’edicolante ambulante che vendeva i quotidiani al semaforo di Elmas

È capitato a tanti di incontrarlo al semaforo del bivio per Elmas, sulla statale 130. Con il sole, con la pioggia, con il caldo o con il freddo Giorgio Cocco era lì, in uno dei punti più trafficati dell’hinterland cagliaritano a vendere il quotidiano. Quando ancora non c’erano gli smartphone comprare il giornale al semaforo era un’occasione per chi stava andando a lavoro di aprire una finestra verso il mondo. Da un po’ di tempo Giorgio Cocco, 62 anni e padre di due figli, questo lavoro non lo fa più.

La società esterna de L’Unione Sarda per cui lavorava ha chiuso e ora l’edicolante itinerante lavora solo la domenica fuori dalla Chiesa di Bonaria. Per fortuna il tempo della pensione, dopo 41 anni di contributi versati, sta per arrivare. Già perché gli assegni di disoccupazione ora che sono cambiate le leggi non gli spettano e l’età pensionabile è l’unica meta raggiungibile per invecchiare serenamente.

Chi ha frequentato quel semaforo la mattina negli ultimi 17 anni non può non conoscerlo. Zaino ricolmo di giornali in spalla, scacciapioggia e mascherina per proteggersi dai gas di scarico. Ogni volta che scattava il rosso si avvicinava ai finestrini delle auto. Qualcuno non lo degnava neanche di uno sguardo, altri invece avevano smesso di andare in edicola. «Tanto c’è Giorgio, il giornale lo compro da lui», pensavano. «Oh Giorgio ciao tutto bene? Sì dammi L’Unione. Grazie, stammi bene». Due parole un sorriso e via a consumare di nuovo le suole per far arrivare le notizie ai pendolari.

Ora si arrangia come può. Il giornale lo vende ancora ogni tanto, per conto suo facendosi pagare il servizio offerto con qualche decina di centesimi in più. Una storia semplice, esempio di come non ci si debba mai abbattere, ma rimboccarsi le maniche, magari con il sorriso sulle labbra, quello che Giorgio regalava insieme al giornale ogni mattina ai suoi clienti.

 

 

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