“Grazie a te piccolo grande angelo Sofia, grazie per esserci stata in questi 22 mesi, per averci riempito la vita, regalato sorrisi ed insegnato a sorridere sempre dalla mattina alla notte. Grazie per i tuoi baci e abbracci, resteranno sempre nel nostro cuore, come ci sarai sempre tu…qua a casa tutto parla di te. Ovunque c’è qualcosa di tuo, hai riempito la nostra vita di tanta gioia e ora la tua scomparsa di tanto dolore. Buon viaggio Angelo nostro”. L’addio della mamma alla piccola Sofia: su Facebook l’ultimo straziante saluto di Valentina Ledda alla figlia morta alla Metro di Elmas in un tragico incidente. Un addio che fa commuovere e lascia il segno, se si conosce la storia. Una fine assurda, maturata per pura fatalità in una situazione che sarebbe potuta accadere veramente a chiunque. Una piccola bambina di nemmeno due anni schiacciata da una catasta di materiale, piombatole addosso all’improvviso da uno scaffale mentre i genitori compravano il necessario per la loro attività.

Il toccante addio è arrivato subito dopo il funerale di ieri, celebrato nella chiesa di Santa Barbara davanti a un migliaio di persone. Un lungo messaggio e una frase, quelli scritti dalla mamma di Sofia (“Perché lei? Perché? Era una bambina dolcissima, regalava sorrisi per tutti”) che lascia tutti senza parole. 

Una folla enorme, per una cerimonia straziante. Difficile parlare di un funerale di una bambina: ci hanno provato il parroco Giovanni Abis e gli oltre mille presenti oggi a Sinnai per ricordare Sofia Saddi, assiepati e commossi nella chiesa di Santa Barbara. Tutti attorno a Valentina e Alessio, nel giorno più triste. Oggi Sinnai era listata a lutto: tutta la comunità ha scelto di fermarsi per stringersi attorno alla famiglia e per ricordare la piccola, vittima di un destino assurdo, morta schiacciata da una catasta di materiale all’interno dell’ingrosso Metro, nella zona industriale di Elmas.

Tanti in chiesa, molti altri hanno atteso fuori, per trovare un senso a questa morte. Per provare a salutare una bambina che alla vita avrebbe dovuto chiedere ancora tantissime cose. Difficile accettare questa situazione, persino il parroco durante l’omelia ha avuto difficoltà a giustificare una perdita simile. E alla fine chiunque ha provato solo a dare conforto alla famiglia, difficilissimo. Così come è stato difficile per molti trattenere le lacrime al passaggio della piccola bara bianca. Per Sinnai è stata una giornata di dolore.