Federico Scarpa, ingegnere cagliaritano per la compagnia petrolifera di Abu Dhabi
Federico Scarpa, 36 anni, è un giovane cagliaritano che vive ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, dove lavora come ingegnere responsabile per la Abu Dhabi National Oil Society (ADNOC), società petrolifera nazionale del paese del Golfo Persico, la
Federico Scarpa, 36 anni, è un giovane cagliaritano che vive ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, dove lavora come ingegnere responsabile per la Abu Dhabi National Oil Society (ADNOC), società petrolifera nazionale del paese del Golfo Persico, la più grande raffineria di gas acido nel mondo.
Dopo il diploma di maturità classica al Liceo Dettori, ha frequentatao la facoltà di ingegneria elettronica, laureandosi nel 2007. Successivamente, ha iniziato un dottorato, ma dopo due anni, nel 2009, ha deciso drasticamente di abbandonare il dottorato e trasferirsi a Milano per lavorare presso la Honeywell, una multinazionale americana nel campo petrolifero. Come dice lui stesso, trasferirsi è stata una decisione sofferta ma che poi si è rivelata importante per la sua carriera all’estero, che lo ha portato dove è adesso.
E’ stato difficile prendere la decisione di trasferirti fuori dall’Italia? Cosa ha comportato?
A dire il vero, è stato più difficile trasferirmi fuori dalla Sardegna che fuori dall’Italia, perché ho dovuto separarmi da parenti e amici, anche se mi hanno sempre incoraggiato e supportato.Mi manca interagire quotidianamente con loro e la confortevole sensazione di casa, che non si trova altrove e i continui impegni lavorativi hanno inevitabilmente reso tutto più difficile. Con il tempo,le telefonate o le videochiamate su Skype sono diventate sempre meno frequenti e ora torno a Cagliari solo durante le ferie. Rimango talmente pochi giorni che viene difficile incontrare il maggior numero di persone possibile. Nonostante la grande distanza che mi separa dalla mia famiglia, la decisione di emigrare ha comportato un cambiamento in positivo per il mio lavoro : maggiori possibilità di crescita professionale e maggiore visibilità presso le aziende a livello globale.
Qual è stato l’ostacolo più grande che hai dovuto affrontare nel tuo percorso che ti ha portato fin qui?
L’ostacolo maggiore è stato trovare il coraggio di intraprendere questo percorso e mettere alla prova me stesso. Inizialmente, si ha sempre la paura di fare la scelta sbagliata, di trovarsi in situazioni irreparabili e pentirsi delle proprie scelte, ma posso dire di essere stato fortunato finora.
© RIPRODUZIONE RISERVATA