Site icon cagliari.vistanet.it

Incidente di Ponti Paras: L’autista superstite rischia l’accusa di omicidio stradale

Il ventiseienne di Maracalagonis, che al momento del tragico incidente si trovava alla guida del mezzo in cui sono perite tre persone, più un’altra finita in coma, si trova ancora ricoverato al Policlinico di Monserrato. Ancora non sa nulla della tragedia occorsa ai suoi amici ma già aleggia sul suo capo il rischio di una condanna per omicidio stradale.

Il 25 marzo scorso il Parlamento ha approvato il provvedimento che introduce nel codice penale i delitti di omicidio stradale e lesioni personali stradali. Per il conducente che costituisce causa di un evento mortale, con violazione del codice della strada, la pena rimane la reclusione in carcere dai 2 ai 7 anni. Sale da 8 ai 12 anni se la persona è trovata in stato di ebbrezza alcolica grave o per aver assunto sostanze stupefacenti. Se i decessi avvengono in incidenti dove il conducente ha superato la velocità media consentita la pena va dai 5 ai 10 anni, mentre la pena è diminuita alla metà quando l’omicidio stradale non è esclusiva colpa del conducente. E’ previsto un considerevole aumento della pena se il conducente provochi la morte di più persone e le lesioni di una o più persone. Il limite massimo di pena è di 18 anni. Il caso è in mano a Vigili Urbani  e Carabinieri che stenderanno un’accurata relazione per risalire all’esatte dinamica dell’accaduto. Inseguito la questione sarà impugnata legalmente per stabilire la posizione dei superstiti ed eventuali fatti esterni che hanno potuto competere al tragico evento. Il ragazzo di Maracalagonis, unico a portare la cintura di sicurezza allacciata durante quella maledetta notte, pare abbia attraversato la rampa presso il bivio per Selagius con la sua Golf a velocità elevata, forse a 120 Km/h. Una manovra azzardata che ha cambiato per sempre la sua vita e quella delle famiglie dei suoi cari amici che non torneranno più.

Exit mobile version