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Musica in città. Claudia Aru: il segreto per un tormentone estivo? «Il gerundio!»

Claudia Aru

Claudia Aru

Una piscina, una coreografia di gruppo, un ritornello facile da canticchiare, un testo leggero: è uscito poche settimane fa e ha tutti gli ingredienti per essere il nuovo tormentone estivo. No, non è il nuovo singolo di Enrique Iglesias, è “La canzone dell’estate”, di Claudia Aru, che scopre il segreto del successo di questi pezzi: il gerundio.

Backstage del video

“Correndo, ballando, innamorando, guardando, bevendo, sudando, ingrassando, innamorando”, sono tutte le azioni che la splendida cantautrice compie nel video, che ricalca tutti gli stereotipi delle canzoni che accompagnano, volenti o nolenti, la stagione calda.

«Il pezzo è nato dall’esasperazione per i tormentoni estivi che ogni anno ci propinano le case discografiche, canzoni vuote e insulse con sempre le solite tematiche e schemi compositivi. Mi sono limitata a prenderle in giro muovendomi nel loro stesso campo da gioco, e anche il video si muove sugli stessi stereotipi» racconta l’autrice.

Claudia sforna così il terzo singolo dall’album “Momoti”, con la solita ironia che la contraddistingue. «Chi l’ha colta è la stragrande maggioranza, le critiche sono ben accette ma quelle che mi piacciono sono quelle a volto scoperto e leali, perché sono fonte di riflessione per migliorare. Le critiche sterili, banali, aggressive e fatte sotto pseudonimi, non le prendo proprio in considerazione, grazie al cielo sono molto poche e mi limito a sorridere per poi continuare sulla mia strada».

Un pezzo ancor più particolare perché cantato in italiano. «L’italiano era la lingua naturale per farlo (insieme allo spagnolo, che si sa, fa estate), mi sembrava più funzionale per l’occasione. Il sardo rimane la mia principale lingua nei testi, ma non ho fatto alcun “voto”, se una canzone viene fuori in italiano o in inglese, va bene lo stesso».

Il video della canzone è diretto da Alessandro Congiu e Alessandra Frau, che avevano già collaborato con la cantautrice per “Ghetta tassa”, il secondo singolo estratto dall’ambum. «Ci siamo incontrati per necessità, cercavo dei collaboratori e mi sono stati suggeriti loro. Di sicuro ci siamo divertiti molto. Ma questo credo si evinca abbastanza chiaramente, partendo dalla mia band che è formata da eccellenti professionisti, abbiamo deciso per prima cosa di fare ciò che ci fa stare bene, che ci diverte e ci da soddisfazione».

Il prossimo appuntamento live è sabato 2 luglio, al Lazzaretto di Cagliari, all’interno del cartellone della seconda edizione del festival “Musica migrante”, organizzato dalla band Almamediterranea, dedicata alla sensibilizzazione contro razzismo e xenofobia, a sostegno dell’integrazione di tutte le etnie e culture presenti nel territorio isolano, con particolare attenzione alle comunità straniere a Cagliari. Tra i tanti ospiti, Claudia Aru si esibirà alle 21.30 in un concerto intitolato “Cantus e chistionis” (“Chiacchiere e canzoni”), spettacolo itinerante di musica e teatro, dove – con tanta ironia e leggerezza – l’artista villacidrese intona e racconta le vicende dei singoli e della collettività, ma anche la miriade di dinamiche e regole non scritte che animano la vita “de sa bidda e de su bixinau” tra le comunità della Sardegna. Sul palco insieme a lei ci saranno Matteo Marongiu al contrabbasso, Simone Soro al violino e Ivan Melis alla chitarra.

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