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Elezioni in India,Sonia Gandhi sconfitta

La presidente del partito del Congresso indiano, Sonia Gandhi, è stata sconfitta nelle elezioni svoltesi a New Delhi ed in tre Stati dell’Unione.

sonia gandhi

Il “regalo” di compleanno per lei meno gradito (ha appena compiuto 67 anni)  deve essere stato senza dubbio la batosta subita nella capitale, dove il Congresso dominava da tre legislature grazie all’azione della sua fidata alleata, Sheila Dikshit. Nelle dichiarazioni rilasciate ieri dopo l’ufficializzazione dei risultati dello scrutinio, Sonia ha parlato della necessità di “capire immediatamente le molte ragioni che hanno portato a questa situazione” trattandosi di una emergenza che richiede da parte di tutti una “profonda analisi”. Nata a Lusiana (Vicenza) come Antonia Edvige Albina Maino, la Gandhi è stata rieletta nel settembre 2010 per la quarta volta a capo del potente partito della dinastia Nehru-Gandhi ereditato dal marito Rajiv, assassinato nel 1991. Ha due figli, Rahul, che potrebbe assumere le redini del partito in occasione della imminente campagna elettorale per le legislative di primavera, e Pryianka, che potrebbe scendere in campo nel caso il fratello decidesse di farsi da arte.

 

New Delhi nel limbo senza maggioranza  – Nessun partito è riuscito a conquistare una maggioranza a New Delhi e in assenza di alleanze post-elettorali c’è la possibilità che la metropoli debba tornare alle urne. Lo scrive oggi The Hindustan Times. Al partito del centrodestra del Bharatya Janata Party (Bjp) che ha fatto il pieno di voti (31 seggi su 70) mancano quattro seggi, mentre la star emergente Arvind Kejriwal, il “Beppe Grillo indiano”, si è fermato a 28. Il Congresso, con appena otto seggi, è fuori dai giochi. Come previsto, la presenza di un terzo polo, a cui sono andati soprattutto i voti della classe media che abita nel sud della metropoli, ha portato a uno stallo politico. Il partito dell’Aam Admi (Uomo comune) di Kejriwal ha già detto che non intende allearsi con nessuno dei due partiti principali. Da parte sua, il Bjp ha fatto sapere che “non ha fretta di fare un governo” e che “preferisce sedere sui banchi dell’Opposizione piuttosto che tessere alleanze con i rivali e perdere la fiducia degli elettori”. A questo punto, scrive il giornale, e’ probabile che la capitale sia “commissariata” in attesa che si indicano nuove elezioni.

 

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