Bologna, famosa per le sue torri e la ricca tradizione gastronomica, nasconde un passato affascinante e poco conosciuto: un tempo era una città portuale attraversata da una intricata rete di canali. Nonostante la sua posizione nell’entroterra, le barche sono state per secoli i mezzi preferiti per il trasporto di merci e persone, grazie a una rete di vie navigabili che collegava la città a importanti centri nella pianura e persino alla costa.
Il sistema di canali a Bologna offriva un’alternativa vitale alle lente e accidentate strade dell’epoca. Le barche rappresentavano un modo conveniente e pratico per muoversi, consentendo il trasporto efficiente anche su lunghe distanze. Attracchi e magazzini erano originariamente situati al di fuori delle mura cittadine, sfruttando al massimo la rete idrica.
Tuttavia, nel 1548, iniziò una trasformazione epocale con la costruzione del porto definitivo all’interno delle mura cittadine dietro Porta Lame. Questo ambizioso progetto, approvato da papa Paolo III e affidato a Jacopo Barozzi, il Vignola, trasformò l’area dell’attuale via del Porto in un vivace centro commerciale urbano. Oltre agli attracchi e alle darsene, furono costruiti magazzini di stoccaggio, aree per la manutenzione delle barche e persino una dogana, insieme a locali pubblici che animavano la vita del porto.
Il porto di Bologna continuò a funzionare per secoli con costanti aggiunte e migliorie. Un esempio notevole è il deposito del sale, noto come la Salara, costruito alla fine del XVIII secolo. Questo edificio è ancora oggi un’icona della città delle acque, testimone di un passato marittimo che ha plasmato la storia e l’identità di Bologna.
In conclusione, la storia segreta di Bologna come città portuale rivela un lato affascinante e poco conosciuto di questa città ricca di cultura e tradizione. Anche se i canali e il porto non sono più al centro della vita quotidiana, le tracce del loro passato persistono, arricchendo la storia di Bologna con un capitolo unico e straordinario.