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Dopo 15 anni esce dallo stato vegetativo. Lo studio rivoluzionario della neuroscienziata ogliastrina Angela Sirigu

Angela Sirigu con il figlio e il Premio Navicella ricevuto nel 2015

Angela Sirigu con il figlio e il Premio Navicella ricevuto nel 2015

E’ la neuroscienzata tortoliese Angela Sirigu la “dottoressa dei miracoli” della quale tutti parlano in questi giorni, dopo la pubblicazione sulla rivista scientifica Current Biology di un incredibile studio che dimostra come sia possibile passare da uno stato vegetativo persistente ad uno stato di coscienza minimo e che mette quindi in discussione quanto finora sostenuto sull’argomento.

La dottoressa Sirigu, personalità scientifica di primo piano a livello mondiale e oggi direttrice dell’Istituto di Scienze Cognitive Marc Jeannerod del CNRS e dell’Università di Lione, ha ottenuto con la sue equipe importantissimi risultati su un paziente di 35 anni che 15 anni fa riportò gravi danni cerebrali in seguito ad un terribile incidente stradale. Grazie alle stimolazioni del nervo vago, il paziente ritenuto irreversibile, ha riacquistato la capacità di muovere la testa e gli occhi volontariamente. Al suo fianco, anche il dottor Gianluca Deiana, neurologo all’ospedale di Nuoro.

Angela Sirigu premiata nel 2015 in Sardegna

«Non parliamo di risveglio ma dell’apparire di segni di coscienza» spiega la neuroscienziata ogliastrina, che in questo momento si trova in Giappone per lavoro «Con l’impianto chirurgico di elettrodi nel nervo vago abbiamo osservato come la stimolazione producesse degli effetti a livello della coscienza in un paziente in coma vegetativo. Sappiamo dagli studi sull’animale che il nervo vago può modulare l’attività sottocorticale e corticale lungo differenti vie di proiezioni, in particolare nel talamo (una struttura  importante per il risveglio). Ho avuto questa intuizione circa sette anni fa. Poi l’idea si è affinata grazie agli scambi avuti con vari colleghi, ricercatori e medici».

«Nel nostro paziente, dopo un mese di stimolazione, abbiamo osservato aumentati segni di attenzione verso il  mondo esterno. Questi segni sono modesti ma incoraggianti. Differenti aeree del suo cervello si sono riattivate. In queste aree, come la corteccia parietale,  abbiamo trovato un’attività significativa in  seguito alla stimolazione, sappiamo che sono importanti per la coscienza» spiega la scienziata sarda.

Angela Sirigu ha lasciato l’Ogliastra a soli 17 anni, per poi conseguire la laurea in medicina e il dottorato a Roma e importanti esperienze a Marsiglia. Ma da sempre ha la Sardegna nel cuore. Proprio nell’Isola, un giorno spera di poter fare ricerca neuroscientifica.  «Ho molta nostalgia della mia terra, della mia famiglia e degli amici che ho lasciato in Ogliastra. L’ospitalità e l’entusiasmo dei sardi non ha eguali. Mi piacerebbe portare avanti i miei studi anche in  Sardegna ma ci vuole una volontà politica per poter realizzare un centro di Neuroscienze Cognitive nell’isola» racconta la dottoressa Sirigu, eccellenza mondiale nel settore «Con il Professor Marrosu del Policlinico Universitario di Cagliari e differenti colleghi clinici del Brotzu desiderosi di poter fare ricerca in questo campo, abbiamo fatto varie proposte per la realizzazione di un Centro del Cervello. Ma per il momento non abbiamo avuto nessun aiuto regionale».

 

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