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Lo sapevate? La porta del Pantheon è una delle più antiche al mondo conservatesi

Lo sapevate? La porta del Pantheon è una delle più antiche al mondo conservatesi.

La porta del Pantheon è fra le più antiche porte in bronzo del mondo, a oggi esistenti. Questo gigantesco portone è sopravvissuto alle spoliazioni medievali perché nel corso dei secoli il tempio venne trasformato in chiesa. Si tratta della più antica porta ancora in uso a Roma. Le ante sono così ben bilanciate, pur pesantissime, che possono essere facilmente spinte o aperte da una persona. Si tratta di una delle uniche due porte al mondo con una serratura di 2000 anni ancora in funzione.

Il portone è originale romano ed è una tra le pochissime porte in bronzo sopravvissute alle rapine di barbari e Barberini. Vicino ai cardini sono visibili ancora i segni lasciati dai ferri usati per scardinarle. Invano naturalmente.

Come riporta Romano Impero le porte greche e, soprattutto quelle romane, potevano essere singole, a doppia anta, triple, scorrevoli o pieghevoli. A Roma compaiono le prime cerniere, mentre le prime serrature esistevano già in Egitto, ma furono i Romani a migliorarle introducendo l’uso del metallo.

Con l’invenzione delle serrature di ferro, inoltre, i Romani erano finalmente in grado di avere una protezione efficace contro gli scassi.

I romani erano diventarono i maestri delle porte in bronzo, materiale molto diffuso perché relativamente economico e facile da fondere in forme o motivi desiderati. Venivano realizzate soprattutto doppie porte in bronzo massiccio, di solito supportate da perni inseriti in prese nella soglia e nell’architrave.

Tra gli esempi che è ancora possibile ammirare, le porte di bronzo nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Roma, a due ante, ciascuna con due pannelli incorniciati. Bellissime molto antiche, visto che sono state sottratte al Tempio di Romolo, il mausoleo fatto costruire da Massenzio per il figlio Romolo morto precocemente.

Magnifica la porta del Pantheon, a due ante, alta 7,53 metri e larga 4,45. Il portone è ancora quello di Marco Agrippa, o almeno come suppongono molti, quello voluto dall’Imperatore Adriano, e comunque a tutt’oggi funziona benissimo.

Altre due porte in bronzo di epoca romana si trovano nella Basilica Lateranense, e appartengono alle Terme di Caracalla. Sono anch’esse bronzee e bellissime.

 

 

Il Pantheon, situato nel rione Pigna, in pieno centro storico, è un edificio della Roma antica costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. dall’arpinate Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto. Fu fatto ricostruire dall’imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C., dopo che gli incendi dell’80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea.

È composto da una struttura circolare unita a un portico in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono un frontone. La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è ripartito il peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un’apertura circolare detta oculo, che permette l’illuminazione dell’ambiente interno. L’altezza dell’edificio calcolata all’oculo è pari al diametro della rotonda, caratteristica che rispecchia i criteri classici di architettura equilibrata e armoniosa. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola intradossata del Pantheon è ancora oggi una delle cupole più grandi di tutto il mondo, e nello specifico la più grande costruita in calcestruzzo romano.

All’inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana chiamata Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni inflitte dai papi agli edifici della Roma classica. Gode del rango di basilica minore ed è l’unica basilica di Roma oltre a quelle patriarcali ad avere ancora un capitolo. Gli abitanti di Roma lo chiamavano popolarmente la Rotonna (“la Rotonda”), da cui derivano anche il nome della piazza e della via antistanti.

 

Proprietà demaniale dello Stato Italiano, dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo ha gestito tramite il Polo museale del Lazio, e dal dicembre 2019 attraverso la Direzione Musei statali di Roma. Nel 2019 ha fatto registrare 8.955.569 visitatori, risultando il sito museale statale italiano più visitato.

 

 

 

 

 

 

 

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