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Lo sapevate? Perché il quartiere Centocelle si chiama così?

Lo sapevate? Perché il quartiere Centocelle si chiama così?

Centocelle è la zona urbanistica di Roma 7A e fa parte del Municipio V. Conta circa 56.000 abitanti in un’area densamente popolata. Il rione si sviluppò con la nascita dell’omonimo aeroporto nel 1909, il primo sul suolo italiano. Andiamo a scoprire perché questo quartiere romano ha questo nome.

Si tratta di una zona abitata da operai, piccoli commercianti, tranvieri e soprattutto in passato contadini. Subì molti danni per i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale (proprio per la presenza dell’aeroporto). Negli anni Cinquanta a Centocelle si assistette a un’urbanizzazione abbastanza selvaggia che stravolse quasi completamente l’aspetto originario del quartiere. Tra il 2006 e il 2015 è stata costruita in questa zona la linea C della metropolitana che collega Centocelle con il centro di Roma e con la Casilina.

La successiva urbanizzazione della città ridusse l’operatività dell’aeroporto fino al completo smantellamento e alla trasformazione in parco archeologico.

Durante gli anni quaranta Centocelle aveva il suo punto centrale in piazza dei Mirti e la via principale in via dei Castani, costeggiate da piccole case basse a uno-due piani. Nella piazza sorgeva un’osteria con un pergolato, dove risiedeva il comando partigiano di zona nel periodo in cui, nei primi mesi del 1944, Centocelle divenne “zona liberata”, mentre tutto intorno si estendeva il tracciato dei binari delle ferrovie vicinali.

Il nome Centocelle è conosciuto da diversi secoli in quanto deriva da Centum Cellae, una cittadella militare fatta costruire dall’imperatore Costantino I, dove trovavano alloggio i cavalieri della guardia imperiale, gli Equites Singulares Augusti, e i loro cavalli.

La via di Centocelle è esterna al quartiere Prenestino-Centocelle (si trova infatti sul lato sud della via Casilina a fare da confine ai quartieri Tuscolano e Don Bosco), i nomi delle strade della zona sono essenzialmente a tema botanico.

 

Un punto decisamente a favore del quartiere Centocelle è la buona rete di trasporti dislocata sul territorio: vi è infatti la recente linea C della metropolitana (presente con addirittura tre fermate) e diverse linee di tram che portano alla stazione Termini in circa un quarto d’ora. Negli ultimi anni sono sorti sempre più locali per il divertimento notturno dei ragazzi.


Ormai da qualche anno l’area di Centocelle si sta trasformando in un luogo pieno di ristoranti e attrazioni per turisti, nonostante questo sia un quartiere prevalentemente residenziale. Tante le proposte, a partire da locali che servono la più classica delle cucine romane, fino alle pizzerie napoletane e all’immancabile aperitivo, le tante proposte straniere e i menù interamente vegan.
Da ammirare, oltre alla presenza di qualche chiesa di interesse storico, l’acquedotto alessandrino, maestoso, costruito nel III secolo d.C. per poter approvvigionare le terme volute da Nerone a Campo Marzio. Il Forte Prenestino, uno dei 15 forti di Roma (costruito nel 1880). È diventato un centro sociale negli anni ’80 (divenendo il più grande d’Europa), dando spazio, nel corso degli anni, ad eventi di ogni genere.

Il Parco Archeologico di Villa Gordiani, ai margini del quartiere, dà spazio al Mausoleo Gordiani, Tor dè Schiavi, la Sala Ottagonale e i resti della Basilica Cristiana. A Centocelle sono famose le campane del riciclo del vetro decorate da artisti romani nell’ambito del progetto intitolato “Gallerie Urbane”.

A Centocelle è legata la figura di Pier Paolo Pasolini, il quale cita il quartiere nel romanzo Ragazzi di vita con riferimenti a via Tor de’ Schiavi, e nel suo primo film Accattone girato nei dintorni.

Il quartiere ospitò l’adolescenza del cantante romano Claudio Baglioni.

 

 

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