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Lo sapevate? Perché nel 1939 il Circo Massimo fu trasformato in un gigantesco villaggio balneare?

Lo sapevate? Perché nel 1939 il Circo Massimo fu trasformato in un gigantesco villaggio balneare?

 

Il 26 luglio 1939 il giornale Luce comunicò la “festosa apertura del villaggio balneare al Circo Massimo”. L’area, sorta nello spazio del gigantesco e antico stadio, era un luogo dove rilassarsi, prendere il sole e poter fare il bagno. La struttura, nata a ridosso delle rovine del Palatino, era provvista di tre grandi piscine più diversi altri campi, destinati ad attività sportive di ogni genere, oltre a tutta una serie di servizi utili, con attrazioni e svaghi.

Nell’area di quello che era l’antico Circo Massimo (il Circo Massimo di Roma o meglio ciò che rimane è lo stadio più grande della storia, la più grande struttura per spettacoli costruita dall’uomo; si trovava tra fra l’Aventino e il Palatino, e aveva una capienza di 300.000 spettatori) erano presenti campi da tennis, pallavolo, pallacanestro, volano, tamburello, palla ribattuta, una pista per il pattinaggio, più una pista per il pattinaggio. Erano stati allestiti anche padiglioni per spettacoli teatrali e proiezioni di film (fu allestito un cine teatro di 2500 posti), oltre naturalmente a punti di ristoro, ristoranti, bar e persino saloni dove potersi tagliare barba e capelli.

Il Villaggio balneare era la riconversione di una struttura espositiva nata anni prima in vista dell’Eur 42 (Esposizione Universale Roma). Sin dal 1936, il Circo Massimo fu utilizzato dal regime fascista come spazio espositivo (ospitò ad esempio la Mostra del Tessile Nazionale e la Mostra Nazionale del Dopolavoro).

Il 23 novembre 1938, Mussolini inaugurò la Mostra autarchica del minerale italiano per celebrare i progressi italiani nello sfruttamento delle risorse minerarie del paese. L’allestimento venne curato dagli architetti Vincenzo Monaco e Amedeo Luccichenti. La mostra si tenne fino al maggio 1939.

Poi la decisione di di riconvertire l’intera struttura in Villaggio balneare.

All’inaugurazione del Villaggio balneare del Circo massimo è legato un avvenimento storico: le prime prove di riprese televisive diffuse in Italia. Quel giorno stesso entra in funzione il trasmettitore televisivo Eiar (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) nella stazione trasmittente di Monte Mario.

Nell’ottobre del 1939 nel villaggio furono aggiunti come nuove attrattive un parco in stile africano e una mostra di prodotti dell’artigianato libico con oggetti messi in vendita al pubblico. Nel parco era presente la ricostruzione di una casa coloniale circondata da un suggestivo autentico scenario africano, con un tucul, scimmie e gazzelle.

 

Il 12 gennaio 1940 nella struttura si tenne una riunione pugilistica nel corso della quale il campione italiano ed europeo dei pesi mosca Urbinati, battè il sassarese Matta per abbandono all’11ma ripresa. L’esperienza della struttura si concluse nel 1940, anno in cui l’Italia entrò in guerra.

 

 

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