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Lo sapevate? Sino a poco tempo fa la mascotte del Colosseo era una gattina nera

Lo sapevate? Sino a poco tempo fa la mascotte del Colosseo era una gattina nera.

Si chiamava Nerina ed era la gatta che da dieci anni abitava dentro l’Anfiteatro Flavio: era la vera mascotte dei turisti e dei romani. Nerina era la guardiana dell’anfiteatro, amava accompagnare le guide durante le visite e infilarsi tra le pietre del sito. C’era anche lei durante la visita di Barack Obama, ha seguito curiosa il tour del principe Harry (ancora senza Meghan), l’incontro tra Francesco Totti e Russell Crowe e il balletto di Roberto Bolle, le registrazioni notturne di Alberto Angela e il concerto di Ultimo.

 

Non amava essere accarezzata e Barbara Nazzaro, direttrice tecnico del Colosseo, le aveva comprato un collarino rosso con su scritto “Don’t touch me”, per evitare che i turisti la toccassero e potessero essere graffiati. Nel 2020 era comparsa anche nel video “Il Colosseo in quarantena” realizzato durante i mesi di lockdown.

Come riporta Il Messaggero amava acciambellarsi su muretti e colonne, mantenendo sempre la giusta distanza dai visitatori.

 

Tanti gli aneddoti su questa inquilina speciale del Colosseo: per anni Nerina ha avuto l’abitudine di accompagnare la dottoressa Rossella Rea dal suo ufficio all’uscita, spesso facendole gli agguati per giocare. Era molto amata da tutto il personale. Le piaceva fare i riposini al fresco. Accompagnava anche le guide: la conoscevano tutti, soprattutto durante le visite serali. E’ stata protagonista di tanti documentari. Con la chiusura al pubblico causata dalle quarantena si era molto addolcita. Il Colosseo era tutto suo. Ultimamente, in questo inverno a volte un po’ freddo, amava entrare nell’ufficio tecnico dove veniva accolta amorevolmente per brevi riposini.

 

Nerina è morta per un tumore circa un anno fa.

“Ciao, Nerina – scrissero i gestori del monumento sulla pagina Facebook del parco Archeologico del Colosseo – La terra ti sia lieve come il tuo passo sulle antiche pietre di questo anfiteatro che conoscevi in ogni angolo recondito. Le fusa, i graffi, l’incedere su e giù per le scale ci mancheranno ogni giorno e ci sembrerà di vederti ancora stiracchiarti felice al sole, sull’arena. Con amore, da tutti noi”. Numerosissimi, italiani e stranieri, hanno commentato il post a lei dedicato sul social.

 

A Roma esistono numerosi siti nei quali comunità di gatti passeggiano tra le rovine e vengono assistiti da associazioni e cooperativa. In passato era il comune ad occuparsi dei felini, un’abitudine che venne poi abbandonata, tanto da coniare anche un modo di dire molto famoso a Roma e non solo. Ma questa è un’altra storia.

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