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Lo sapevate? L’ex Manicomio della Marcigliana è uno dei luoghi più misteriosi di Roma

Lo sapevate? L’ex Manicomio della Marcigliana è uno dei luoghi più misteriosi di Roma.

L’ex Manicomio della Marcigliana in realtà era un orfanatrofio. Si tratta di uno dei luoghi più misteriosi e inquietanti di Roma. L’edificio situato nella riserva della Marcigliana (via Bartolomea Capitanio) trasuda inquietudine anche per i suoi trascorsi. Soggetto principale di leggende metropolitane, set di film e terreno di caccia preferito per i cacciatori di fantasmi, questo luogo libera l’immaginazione e anche l’angoscia. Una visita all’ex Manicomio certamente non lascia l’animo tranquillo.

(Fonte foto: https://www.lostitaly.it/site/orfanotrofio-della-marcigliana/)

 

L’ex orfanotrofio femminile della Bufalotta è uno dei luoghi più misteriosi e inquietanti del quartiere. Abbandonato e fatiscente si era pensato di trasformarlo in un ostello della gioventù, ma il progetto non fu eseguito. Su questo edificio abbandonato si sono alternate leggende e credenze popolari, accresciute anche dal fatto che qui hanno trovato ricovero personaggi di ogni genere.

Costruito negli anni ’30 su iniziativa del senatore Carlo Scotti, fu inaugurato da Benito Mussolini nel 1934 e fino al Dopoguerra ha ospitato bambine senza famiglia. Il terreno su cui è stato edificato è quello dell’ex Colonia Agricola Romana della Bufalotta, bonificata a inizio ‘900 e di proprietà del Pio Istituto della Santissima Annunziata e gestita dai Padri Giuseppini. Finita la guerra e caduto il regime fascista, cambiò destinazione d’uso, diventando un ospedale geriatrico, per essere poi chiuso alla fine degli anni ’70. Da allora fu abbandonato e svuotato: in preda all’incuria, la vegetazione si è ripresa i luoghi.

Isolato, fatiscente, nel tempo è diventato luogo di ritrovo per satanisti, coppiette, cacciatori di spettri, writers, vandali e tossicodipendenti. Intere generazioni di adolescenti lo hanno esplorato per fare la “prova di coraggio”, sfidando la leggenda che lo vorrebbero infestato dalle anime e dagli spettri.

Molti pensavano che l’edificio avesse ospitato pazienti psichiatrici. Una credenza che rende il luogo ancora più inquietante. La diceria arriva grazie al cinema, più precisamente al genere poliziottesco: nel 1977 Umberto Lenzi scelse l’ex orfanotrofio, al tempo già ricovero per anziani, per girare alcune scene del poliziesco “La banda del gobbo” con Tomas Milian. Qui il regista fece internare il protagonista del film e per l’occasione venne rinominata “Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà”.


Nello stesso anno Risi, Monicelli e Scola scelsero l’allora ospedale geriatrico per girare uno degli episodi della pellicola “I nuovi mostri”, quello in cui Alberto Sordi lascia l’anziana madre in ospizio prima di partire per le vacanze. La struttura di lì a poco venne chiusa, ma durante le riprese risultava in perfette condizioni.

Si trattava di un posto bellissimo con un salone enorme che affacciava sul cortile interno. Oggi di quel salone resta lo scheletro. Come riporta Notizie.it l’edificio sembra un set allestito appositamente per un film horror: porte ed infissi mancanti, porzioni di mura crollate, zone del soffitto sfondate, pavimento sudicio. Solo edere, rampicanti, olmi, cipressi e querce mantengono il possesso dell’edificio corrotto da decenni di abbandono e vandalismo.


All’interno i corridoi sono tetri e lugubri a causa del chiaro-scuro delle fronde delle piante che hanno invaso l’edificio e delle molte stanze a destra e sinistra che, senza più porte, sembrano voler inghiottire da un momento all’altro i visitatori ed ospitare inquietanti presenze.

Ciò che rende ancor più terrificante questa struttura sono infine i graffiti: animali mostruosi a due teste e muniti di corna e lingue biforcute, simboli esoterici, frasi scomposte e brani di poesie incompiute rendono agghiacciante questo luogo.

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