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Lo sapevate? Perché il Colosseo è crollato per metà?

Lo sapevate? Perché il Colosseo è crollato per metà?

Il Colosseo, conosciuto anche come Amphitheatrum Flavium (in italiano: Anfiteatro Flavio), situato nel centro della città di Roma, è il più grande anfiteatro del mondo. Poteva contenere tra 50 000 e 87 000 persone, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell’antica Roma che sia giunto fino a noi. Conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città, è anche uno dei simboli d’Italia.

Dal 1980 fa parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco e nel 2007 è stato anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del Mondo.

La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 71/72 d.C. e vene inaugurato da Tito nell’80.

Nozioni che molti di noi hanno studiato, non tutti sanno però che l’antica struttura dell’anfiteatro crollò solo per metà a causa del terreno su cui poggia.

Nel 1349 infatti un catastrofico terremoto, con epicentro nell’Appennino Centrale, ne distrusse una parte, rendendolo asimmetrico. Un crollo dovuto anche al particolare tipo di sottosuolo su cui poggia.

Non è una città a rischio sismico ma Roma può risentire dei terremoti più violenti generati anche a centinaia di chilometri di distanza, in quanto le onde sismiche, attraversando terreni poco compatti, possono subire un effetto di amplificazione.

La parte meridionale del Colosseo, quella interessata dal crollo, insiste proprio su un sottosuolo molle, fatto di sedimenti fluviali: come precisa Focus, infatti, l’anfiteatro sorge infatti nell’avvallamento di un laghetto semi-artificiale che, alimentato da un antico affluente del Tevere, era posto al centro dei giardini della Domus Aurea, di Nerone.

La parte settentrionale poggia invece su un terreno di rocce vulcaniche ben più solido, e infatti qui l’edificio è rimasto praticamente intatto.

Per circa 5 secoli il Colosseo (il nome “Colosseo” si diffuse nel Medioevo, e deriva dalla deformazione popolare dell’aggettivo latino “colosseum”, traducibile in “colossale”) fu usato per spettacoli di gladiatori e animali. Poi nel VI secolo d. C. fu dismesso. I massi di cui era costituito iniziarono a essere prelevati e riutilizzati per altri edifici. In particolare, dal IX secolo in poi, le macerie e alcune strutture ancora in piedi furono usate per costruire i nuovi palazzi della Roma papale, fra cui Palazzo Barberini. Nel XIII secolo al suo interno fu persino edificato un palazzo della famiglia romana dei Frangipane e in seguito continuò a essere occupato da altre abitazioni civili.

Contribuirono alla sua decadenza anche altri terremoti: quelli del 442, 484, 851, 1231, 1255, 1349 e 1703.

Quello dell’851 fece crollare altri due ordini di arcate sul lato sud (l’altezza attuale raggiunge 48,5 m, ma originariamente arrivava a 52 m) e il Colosseo assunse da allora l’aspetto asimmetrico che conserva tutt’oggi.

Oggi le sue condizioni di salute destano preoccupazione: sulla struttura ci sono oltre 3 000 lesioni, inoltre, nel 2012 è stata scoperta un’inclinazione di 40 cm della struttura, probabilmente a causa di un cedimento della platea di fondazione su cui poggia.

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