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Lo sapevate? La Cappella della Madonna dell’Archetto è la chiesa più piccola di Roma

Lo sapevate? La Cappella della Madonna dell’Archetto è la chiesa più piccola di Roma.

Le chiese di Roma sono più di 900, un dato che ne fa la città con più chiese al mondo; la loro storia accompagna quella della città da diciassette secoli, segnandone l’evoluzione religiosa, sociale ed artistica. Ce ne sono gigantesche, antiche, importantissime e ce n’è una, non meno importante delle altre, che è anche il più piccolo luogo di culto di Roma. Un sito particolare, che non tutti conoscono, persino i Romani.

La cappella della Madonna dell’Archetto è un piccolo oratorio di Roma, nel rione Trevi, in Via di San Marcello 41b. Il nome ufficiale della chiesa è chiesa di Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae.

Questa cappella fu costruita nel XIX secolo per ospitare un’antica immagine della Madonna che si venerava sotto un angusto arco di passaggio presso palazzo Savorelli Muti Papazzurri, un tempo palazzo Balestra. Chiuso il vicolo, il marchese Alessandro Savorelli Muti Papazzurri vi fece edificare una piccola cappella ove pose l’immagine della Madonna causa nostrae letitiae dipinta su pietra maiolica nel 1690 dal pittore bolognese Domenico Maria Muratori. Tale immagine fu vista ruotare ripetutamente gli occhi il 9 luglio 1796 per poi piangere nel timore dell’invasione francese nello Stato Pontificio, che poi avvenne nel 1798.

Il miracolo fu raccontato da numerosi testimoni e come riportato nel libro Gli occhi di Maria, di Rino Cammilleri e Vittorio Messori. L’immagine venne collocata sotto un archetto, da cui il nome con cui è maggiormente conosciuta, Madonna dell’Archetto. Il pittore, che tra l’altro è autore della più grande pala d’altare di Roma, presso la Basilica dei Santi Dodici Apostoli, realizzò l’opera ad olio dipinta su pietra di maiolica dal peso di quasi 40 Kg, ispirandosi ad un’opera precedente del Sassoferrato. Una leggenda racconta che già nel 1696 l’immagine della Madonna mosse gli occhi e che questo fatto indusse la proprietaria del dipinto a posizionarlo nel vicolo da poco aperto, murandola sotto l’arco di collegamento di due palazzi gentilizi.
Una riproduzione dell’immagine si trova su palazzo Castellani, all’angolo tra piazza di Trevi e via del Lavatore.

L’edificio fu solennemente inaugurato e aperto al pubblico il 31 maggio 1851, come ricorda la lapide apposta sopra l’ingresso, con grande concorso di cardinali ed autorità.
La cappella è una rara gemma d’architettura neorinascimentale, ricca di marmi preziosi e di metalli, opera dell’architetto Virginio Vespignani; essa contiene pitture di Costantino Brumidi, lo stesso che poi affrescherà la cupola del Campidoglio di Washington.


Il santuario, dichiarato monumento nazionale d’arte, è sormontato da una cupola riccamente decorata con intagli di legno, di limitata grandezza ma di grandioso aspetto. La piccola navata è abbellita da statue in gesso dello scultore Luigi Simonetti raffiguranti angeli in forma di cariatidi.

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