Oggi 25 aprile è il giorno della commemorazione della liberazione dal nazifascismo. Nel 1945 della stessa data, i partigiani insorsero contro l’esercito tedesco e Benito Mussolini decise di fuggire. Come da tradizione, ogni anno il Presidente della Repubblica usa posare sull’Altare della Patria a Piazza Venezia a Roma, una corona funebre composta da alloro in onore del Milite ignoto. Il Milite Ignoto è un militare italiano caduto al fronte durante la prima guerra mondiale e sepolto a Roma sotto la statua della dea Roma al Vittoriano. La sua identità resta non conosciuta poiché il corpo fu scelto tra quello di caduti privi di indizi che potessero permetterne il riconoscimento. La tomba del Milite Ignoto rappresenta quindi simbolicamente tutti i caduti e i dispersi in guerra italiani
Ma perché è usanza da parte del Presidente della Repubblica portare una corona d’alloro?
A parte il motivo più conosciuto relativo alla tradizione di ricordare i morti mediante corone di fiori, la scelta dell’alloro è legata alla sua portata simbolica: in epoca greco-romana, infatti, questa pianta era considerata sacra ad Apollo ed era emblema di sapienza e di gloria. Per questo motivo con le foglie dell’alloro si utilizzava cingere la fronte di poeti e vincitori.
La pianta di alloro è direttamente collegata al mito di Apollo e Dafne, narrata da Ovidio nelle sue “Metamorfosi”. Apollo si innamorò perdutamente di lei dopo essere stato colpito dalle frecce del dio Eros ed averla vista fare un bagno in un fiume. In preda alla passione la inseguì ma Dafne fuggì disperata pregando gli dei. Questi ultimi esaudirono il suo desiderio trasformandola in un albero di alloro. Apollo decise quindi di rendere le sue foglie sempreverdi e battezzò la pianta con il nome della ragazza, Dafne. Lauro infatti in greco si dice dáphne.
Con il termine laurea, del resto, ci si riferisce al nome di questa pianta per il conferimento del titolo di studio.
Oltre a meriti intellettuali si “cingono di lauro” anche coloro che raggiungevano successi militari: basti pensare alle state raffiguranti Giulio Cesare, rappresentato con in testa la corona d’alloro.
Quest’anno alla cerimonia presso l’Altare della Patria, oltre al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno partecipato Elisabetta Casellati, presidente del Senato, Ettore Rosato, vice-presidente della Camera, e Giuliano Amato presidente della Corte Costituzionale.
Oltre alle immancabili Frecce Tricolori che hanno dipinto il cielo con i colori della bandiera italiana, nella giornata di liberazione l’intera città di Roma è stata attraversata da cortei ed eventi rappresentativi dei vari quartieri. l’Anpi ogni anno ha percorso il quadrante a sud di Roma, il gruppo di Roma Est è partito da piazza delle Camelie al motto di “Bella ciao”, San Lorenzo ha coinvolto numerose associazioni, il Pigneto ha promosso un pranzo come convivio, il quartiere Esquilino ha organizzato una festa, diverse le niziative anche dalle periferie come Tor Pignattare e Pietralata.