ogliastra.vistanet.it

A Tortolì nel 1871 fu trovato un vaso pieno di monete dell’età imperiale

Immagine esemplificativa di vaso contenente monete romane ritrovato. Fonte National Geographic.

Immagine esemplificativa, fonte National Geographic

Mentre un agricoltore stava svolgendo il suo consueto lavoro nei campi delle campagne di Tortolì, scavando il terreno con la sua vanga per prepararlo alla semina, fece una scoperta straordinaria che avrebbe cambiato per sempre la sua routine e portato alla luce un pezzetto di storia antica. Il suo attrezzo colpì qualcosa di insolito, un oggetto duro e resistente che, una volta rimosso dalla terra, si rivelò essere un antico vaso di terracotta. Il vaso, che apparentemente era rimasto nascosto per secoli, conteneva al suo interno una quantità sorprendente di monete di bronzo, perfettamente conservate nonostante il lungo periodo di sepoltura. Le monete si rivelarono essere un vero e proprio tesoro numismatico, un reperto che affondava le radici nell’epoca imperiale romana. Dopo un attento esame, gli esperti stabilirono che le monete più antiche risalivano al periodo di Diocleziano, l’imperatore che regnò tra la fine del III e l’inizio del IV secolo, mentre le più recenti erano riconducibili al periodo di Otacilia, un’epoca che arrivava quasi ai secoli successivi, segnando un intervallo di tempo ricco di cambiamenti politici e sociali. La scoperta di questo tesoro non solo gettava luce sulla vita quotidiana dell’epoca, ma apriva anche uno squarcio sulla storia delle monete e del commercio nell’antico impero romano, un segno tangibile delle transazioni economiche e del potere che queste monete rappresentavano nell’antichità.
Possiamo quindi affermare che questo denaro sia stato coniato fra il I e il III secolo d.C. . Resta misterioso il proprietario di tale ricchezza e perché avesse nascosto il vaso con il prezioso contenuto. L’uomo che fece la scoperta consegnò tutto all’allora pretore Francesco Todde Floris.

Exit mobile version