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Lo sapevate? Il 18 dicembre 1985 durante la liberazione di un ostaggio morirono tre latitanti e un poliziotto

Osposidda_conflitto ( foto Sardegna Soprattutto)

È il 18 dicembre del 1985 quando, nelle montagne di Osposidda fra Oliena e Orgosolo, viene liberato – durante un sanguinoso conflitto a fuoco – un imprenditore edile di Oliena, Tonino Caggiari, sequestrato il giorno prima.

È un evento di grandi proporzioni, perdono la vita quattro latitanti (Tore Fais, Giovanni Corraine, Nicolò Floris, Peppino Mesina) e il brigadiere di pubblica sicurezza Vincenzo Marongiu.

Questo fatto viene considerato uno spartiacque tra due epoche: per la prima volta l’atteggiamento della popolazione di fronte al banditismo non è di appoggio ma di contrasto. Già dagli anni ’60 il banditismo assume caratteristiche nuove, moderne. Non solo cambiano i modi, ma anche i fini. Il bandito esce dal suo isolamento e si lega alla criminalità cittadina. Questo provoca nel resto del popolo la voglia di mettere fine al silenzio, alla protezione. Ci si domanda, infatti, se siano cambiate anche le ragioni – prima ritenute quasi nobili – che portano alcuni uomini a porsi contro lo stato.

L’atteggiamento con il quale vengono accolte le salme dei banditi a Nuoro – non di tristezza ma di compiacimento – e la collaborazione di Oliena con le forze dell’ordine testimoniano quindi la fine dell’omertà e l’aperta condanna a fatti di questo tipo.

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