Un essere fantastico protettore degli animali selvatici dei boschi, su “Pascifera” è un mito arrivato fino ai nostri giorni, ancora raccontato dagli anziani del paese di Seui. Molto probabilmente collegato a qualche antico retaggio culturale, memoria di qualche divinità dei boschi venerata in epoche remote, c’è chi sostiene un collegamento con la Dea Artemide della mitologia greca.
Uno “Spirito” in sinergia con i boschi, le acque, e gli animali delle foreste sarde. Una sorta di “pastore di selvaggina” invisibile, capace di proteggere i branchi di mufloni delle vallate del Gennargentu e di tutti gli animali selvatici che correvano il rischio di essere catturati dall’uomo. Sotto la sua protezione, gli animali erano immuni dalle armi e da altri pericoli. Era quindi una sorta di sentinella conosciuta dagli anziani cacciatori che hanno tramandato il mito ai più giovani. Insegnavano loro ad aspettare l’attimo giusto in cui l’essere sovrannaturale si distraeva, per poter fare dell’animale selvatico la propria preda.
Foto di Roberto Anedda