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Lo sapevate? A Jerzu nel 1965 un pullman precipitò in un burrone: nella tragedia morirono 3 persone

Il 28 marzo del 1965 un tragico incidente si verificò lungo il vecchio tracciato dell’Orientale Sarda, all’altezza di Genna ‘e Cresia, nel territorio di Jerzu.

Un pullman di Linea con a bordo 26 persone – compreso l’autista – precipitò in un dirupo causando tre morti. La tragedia avrebbe potuto avere un esito ancora più nefasto, ma per circostanze fortuite non si verificò una strage.

Il mezzo, partito dal paese della Valle del Pardu e diretto a Tortolì, aveva appena caricato gli ultimi passeggeri al bivio di Genna ‘e Cresia, quando dopo aver ripreso la marcia – ad un chilometro circa – una ruota anteriore si staccò dal mezzo, a causa dell’allentamento del dado che collegava il tamburo al mozzo.

Come riportano i giornali dell’epoca, la “corriera” aveva appena imboccato la curva, quando iniziò a spostarsi pericolosamente a sinistra, abbattendo per diversi metri il muretto laterale in pietra, fino a precipitare nel dirupo.

Mentre scivolava nella scarpata verso fondo valle, il pesante mezzo travolgeva gli alberi che incontrava, rallentandone allo stesso tempo la folla corsa.

Nel frattempo molti passeggeri venivano sbalzati fuori dai finestrini, mentre altri rimanevano intrappolati tra le lamiere fino a quando il pullman si arrestò la caduta in una radura. I soccorsi furono immediati, ma non ci fu nulla da fare per Giuseppe Salis di Ulassai e Giulio Melis di Jerzu, deceduti qualche ora dopo.

Si aggiunse una terza vittima, qualche giorno dopo. Un’altra persona morì in ospedale a causa delle lesioni riportate nell’incidente. In totale furono 22 i feriti, alcuni dei quali ricoverati nel nosocomio di Lanusei, mentre si salvò miracolosamente una bimba di appena due mesi.

Nella foto, postata nel gruppo social “Jerzesi”, da Ilario Carta, le immagini del pullman di Linea che riposa ancora a fondo valle, nel dirupo lungo la ex Strada Statale 125, oramai arrugginito e celato in parte dal verde della vegetazione.

Un “Titanic” di un’epoca in cui le strade erano ancora sterrate e uno dei pochi mezzi che percorrevano le arterie di comunicazione della zona.

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